martedì 3 novembre 2009

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BORSE EUROPEE IN CALO :PIAZZA AFFARI PERDE

MILANO - Il rimbalzo visto in avvio di settimana sui mercati azionari ha il fiato corto. Oggi le vendite sui titoli del comparto auto e su quelli delle banche hanno zavorrato i listini europei, che sono riusciti tuttavia a chiudere sopra i livelli minimi grazie ai dati macroeconomici pubblicati negli Stati Uniti, dove la crescita degli ordini industriali a settembre ha superato le attese. A Piazza Affari, l'indice Ftse All Share ha lasciato sul terreno l'1,29%, il Ftse Mib dei principali valori ha perso l'1,58%. Andamento simile per le altre Borse europee, tutte negative: a Londra l'indice Ftse 100 cede l'1,18%, fanno peggio Parigi e Francoforte, strette in un calo di circa l'1,5%. Va meglio a Wall Street: il Dow Jones lascia sul terreno lo 0,18%, mentre il Nasdaq e lo Standard&Poor guadagnano rispettivamente lo 0,40% e lo 0,24%.

A fine seduta, sono pochissimi i titoli quotati a Milano che si mantengono in controtendenza: fra gli energetici Saipem (più 0,4%) e soprattutto Tenaris (più 2,87%), entrambi favoriti dal miglioramento di giudizio di una banca d'affari; inoltre resistono i valori al tasso "difensivo" come Atlantia, Lottomatica, Geox e Parmalat. I titoli del credito sono penalizzati, a livello internazionale, dai conti deludenti di Ubs, che è rimasta in rosso nel terzo trimestre, pur riducendo le perdite a 564 milioni di franchi. Tre mesi prima la grande banca elvetica aveva registrato un deficit di 1,4 miliardi di franchi. Nel terzo trimestre del 2008 Ubs aveva registrato un utile di 283 milioni di franchi. La notizia ha depresso il titolo, che ha chiuso in calo del 5,76%. Minore, ma consistente, il calo delle grandi rivali europee. A Piazza Affari scendono soprattutto le banche popolari: Banco popolare -3,38%, Bpm -3,62%, va meglio a Ubi (-0,87%). Male anche Mps (-2,9%), Mediobanca (-2,88%), Mediolanum (-2,67%) e le due big Intesa Sanpaolo e Unicredit, che scendono di circa il 2,5%. I grandi nomi delle polizze come Generali e Fondiaria-Sai perdono circa il 2%. Sul resto del listino, ribassi di stampo "bancario" per Telecom e Impregilo, mentre Fiat arretra solo di qualche frazione alla vigilia del piano industriale di Chrysler.

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