giovedì 5 novembre 2009

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Consumi in calo soprattutto al Sud

ROMA - I segnali di ripresa dell'economia si sentono nell'industria, ma non nelle tasche degli italiani. nel terzo trimestre dell'anno, infatti, i consumi delle famiglie sono calati del 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2008. Lo rileva l'indagine congiunturale del centro studi di Unioncamere. Il calo è superiore dell'1% anche rispetto al trimestre precedente.

Il calo delle vendite commerciali si fa sentire di più al Sud e in generale colpisce soprattutto il settore alimentare. La gente acquista meno anche i beni di prima necessità e non solo nei piccoli negozi, ma anche in iper e supermercati, a dimostrazione che gli effetti della crisi superano le politiche dei prezzi-offerta della grande distribuzione.

Lo studio Unioncamere segnala che il decremento delle vendite, dunque, coinvolge non soltanto le strutture con meno di 20 dipendenti, che pagano peraltro un prezzo superiore con una flessione del 6,5% (era 5,8% nel secondo trimestre), ma anche i punti vendita di dimensioni maggiori: -2,1% le vendite delle aziende con oltre 20 dipendenti (a fronte del -0,6% del secondo trimestre). Iper e supermercati registrano un calo dell'1,7%.

Quanto ai settori di attività, a contrarsi è principalmente il commercio dei prodotti alimentari, che nel periodo luglio-settembre mette a segno un -5,9% contro il -5,3% dei prodotti non alimentari (-5,3%).

A livello geografico, la caduta dei consumi appare invece consistente nel Mezzogiorno dove si registra, sempre nel confronto annuo, un -6,2% (due punti percentuali in meno di aprile-giugno); a seguirlo è il Centro con un -5,1% nel terzo trimestre contro il -4,0% del secondo. Sotto la media nazionale, al contrario, le riduzioni nel nord-ovest e del nord-est (rispettivamente -4,4% e -3,1%).

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