sabato 14 novembre 2009

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Lavoro, Cgil in piazza. Epifani: "La crisi non è finita''. Sacconi: "Dicono solo no"

Roma, 14 nov. - (Adnkronos/Ign) - La Cgil torna in piazza a Roma per protestare contro le politiche del governo e chiedere interventi contro la crisi e in difesa dell'occupazione. "Chiediamo che il governo cambi registro per affrontare i nodi della crisi" dice il leader della Cgil, Guglielmo Epifani. "Questa e' una manifestazione che vuole chiedere al governo cose precise perche' gli effetti piu' negativi della crisi arriveranno nelle prossime settimane e investiranno l'occupazione".




E il mondo del lavoro in crisi affolla piazza della Repubblica. In 70mila - secondo le cifre diffuse dagli organizzatori - sono giunti a Roma da tutta Italia. Foltissime le delegazioni dei lavoratori di aziende in crisi, a cominciare da Eutelia. Tra enormi palloni colorati, fischietti, slogan e caricature di Berlusconi ("La crisi c'e' ma non per me") il corteo si è mosso verso piazza del Popolo dove si conclude la manifestazione. A fianco dei lavoratori della Cgil anche gli studenti universitari e molti esponenti del Pd e dell'Italia dei Valori.

Per Epifani la crisi non e' alle nostre spalle. Anzi, e' in arrivo una nuova valanga sul fronte occupazionale. "La crisi non e' passata per i lavoratori, i precari e i pensionati. Per loro arrivera' probabilmente la parte peggiore della crisi. Un anno fa avevamo detto che era in arrivo una valanga ed e' arrivata: in un anno abbiamo perso 570 mila posti di lavoro di cui 300 mila tra i precari. Oggi la valanga non e' fatta di cassa integrazione ma di mobilita' e licenziamenti di altri precari che andranno a casa senza copertura e senza futuro".

Il peggio, dunque, non e' passato. "Quando si dice il peggio e' passato penso: passato per chi? Forse per chi investe in Borsa o forse per le banche che raccolgono tanti risparmi ma fanno pochi impieghi e si ricapitalizzano o forse per chi ci ha portato in questa crisi, i mercati finanziari, gli speculatori, che hanno fatto pagare il conto ai piu' deboli", aggiunge il leader della Cgil.

La decisione di scendere in piazza non è piaciuta però al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che accusa Epifani di fare un'opposizione "a prescindere''. ''Mi pare che in generale per Epifani si possa dire che le nostre proposte non le ha lette e non gli sono piaciute''.

Proprio dal palco di Piazza del Popolo arriva la replica, immediata, del leader Cgil. "Non ce l'abbiamo con il governo ma ce l'abbiamo con quello che il governo non fa". "L'unica cosa che non puo' dire e' che non leggiamo le proposte del governo. Vorremo pero' leggere cose diverse".

Da Epifani arriva un giudizio negativo anche sul taglio dell'acconto Irpef deciso dal governo con decreto. "Tra le cose che avevamo chiesto c'era anche un intervento per ridurre il carico fiscale di lavoratori dipendenti e di pensionati. Pero', nella sostanza, non c'e' nulla. Ancora una volta non si sono volute dare risposte al mondo del lavoro e al mondo degli anziani", spiega.

"Non c'e' attenzione a questa parte del Paese che e' piu' in difficolta' ed e' per questo che il giudizio e' negativo per quello che manca", aggiunge. Giudizio negativo anche sulla finanziaria: "non da' nulla ai lavoratori, agli investimenti e al Mezzogiorno non amplia gli ammortizzatori sociali e non si occupa di fisco e in piu' disattende la promessa piu' volte fatta di stabilizzare i precari nella ricerca. E' un governo che va contro gli interessi dei lavoratori", conclude Epifani lanciando un appello a Bonanni e Angeletti per giocare insieme a loro la partita sul fisco. "Da qui mando a dire che, se Cisl e Uil volessero fare uno sciopero generale sul fisco, la Cgil e' pronta ed e' in prima fila". "Ricordo che Cisl e Uil hanno detto di essere pronte allo sciopero generale se il governo non avesse proposto una riduzione del fisco per lavoratori dipendenti e pensionati. Io in quei giorni non ho voluto dire nulla. Ora pero' chiedo loro che giudizio danno sui provvedimenti del governo perche', se tale giudizio fosse uguale a quello della Cgil, mando a dire loro che la Cgil e' pronta e in prima fila, se loro volessero fare uno sciopero generale sul fisco".

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