sabato 31 dicembre 2011

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Passera vende tutte le sue azioni Intesasanpaolo e incassa 8,3 milioni

ROMA - Come promesso qualche giorno fa in tv, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha venduto tutte le sue azioni Intesasanpaolo.

Incassati 8,3 milioni. L'ex amministratore delegato del gruppo milanese - secondo l'ultimo bilancio disponibile dell'istituto - possedeva 6.426.499 azioni Intesasanpaolo. Titoli assegnati al ministro negli anni scorsi come bonus per il lavoro alla guida della banca, dove è rimasto per quasi dieci anni (nel 2010 il suo stipendio è stato di 3,8 milioni di euro). Se Passera ha venduto tutti i titoli che aveva in portafoglio ai prezzi attuali (1,294 euro), ha incassato dunque 8,3 milioni di euro. Una cifra notevole ma lontanissima (circa un quinto) da quella che avrebbe potuto portare a casa se avesse ceduto le azioni qualche anno fa quando erano ai massimi.

«Vendere ora una disgrazia». Nell'intervista a Che tempo che fa su Rai 3 del 18 dicembre scorso, Passera aveva infatti spiegato che vendere ora per lui sarebbe stato un disastro. Il conflitto di interessi sulle azioni Intesa, aveva sottolineato il ministro, «non c'è, e non era mia intenzione fare questo annuncio, ma le vendiamo e basta. È una disgrazia, è sbagliato - aveva aggiunto - ma così ci togliamo il dubbio».

L'annuncio di Passera. «Vorrei prima di tutto sgombrare il campo dei presunti conflitti di interesse. Pur non avendo alcun l'obbligo di farlo, nei giorni scorsi ho vendute tutte le mie azioni Intesa Sanpaolo, come avevo preannunciato in una recente intervista televisiva», ha scritto oggi Passera sul Corriere della Sera. «Pur non avendo alcun obbligo di farlo, ho provveduto, inoltre, a donare la piccolissima partecipazione che detenevo nel Campus Biomedico - sottoscritta per pure finalità filantropiche - a una delle persone più impegnate nel progetto. "Mi sono liberato" non certo per obbligo - ha continuato - anche della minima partecipazione che avevo nella società Day Hospital International, donandola a un altro azionista che condivideva con me le finalità filantropiche con cui l'iniziativa nacque parecchi anni fa».

Le società di famiglia. Passera, poi, citando l'articolo di Milena Gabanelli di ieri sul Corriere della Sera, spiega che lì «si fa riferimento anche alla società della mia famiglia d'origine, alla quale fanno capo due alberghi e due immobili a Como, nella quale possiedo una quota di minoranza (33%), per due terzi in nuda proprietà, e nella quale non svolgo alcuna attività né gestionale né amministrativa. Il fatto che questa società possegga una piccolissima partecipazione finanziaria nell'albergo Villa D'Este mi pare del tutto irrilevante da qualsiasi punto di vista».

Sì agli stipendi dei ministri in Bot. Infine, il ministro chiude con un 'post scriptum': «Non avrei nulla da eccepire se lo stipendio da ministro mi venisse pagato in Bot».


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venerdì 30 dicembre 2011

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13 mila euro come regalo di natale in Ipad ai politici


SIRACUSA / Oltre 13 mila euro a bilancio nelle casse della provincia di Siracusa per regalare ad ogni consigliere un Ipad2. Sorpassati i più cordiali e meno dispendiosi cesti, il settore “Affari generali” ha fatto il salto di qualità puntando alla tecnologia di nuova
generazione. “una spesa per il risparmio” avrebbero giustificato dalla provincia. Con i nuovi mezzi hi tech infatti le comunicazioni saranno più veloci e quindi si risparmierà qualcosa, forse solo tempo.
Ai consiglieri infatti non sarà soltanto dato in dotazione l’hardware da 16 giga – per il valore totale di 11 mila e 450 euro, ma anche il traffico dati che costerà poco meno di 2 mila euro
In momento in cui la comune gente è vicina alla povertà ecco cosa si permette la politica degli affari personali!!
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Mario Monti sollecita i controlli degli evasori ecco i primi di una lunga lista di Evasori

BELLUNO - Un idraulico, due artigiani del settore edile ed un agente di commercio lavoravano tranquillamente nella conca ampezzana, avevano un tenore di vita agiato e proprietà immobiliari di pregio a Cortina, ma tutti condividevano lo stesso vizietto: si dimenticavano di presentare le dichiarazioni dei redditi.

I quattro evasori non sono sfuggiti alle verifiche della guardia di finanza che attraverso controlli incrociati, utilizzando gli strumenti informatici e le banche dati e con riscontri presso i clienti, è riuscita a ricostruire le effettive attività svolte ed il relativo volume d'affari degli imprenditori.

Evasori da 70 e 40 anni. L'evasione dei tributi non aveva età: dai quasi settanta anni dell'idraulico ai quaranta degli artigiani dell'edilizia, uno dei quali scorrazzava per le vie di Cortina d'Ampezzo con il suo costosissimo Suv. Le indagini fiscali hanno consentito di contestare ai quattro, complessivamente, oltre 500mila euro di redditi occultati al fisco, nonché oltre 100mila euro di iva sottratta alle casse dell'erario.

In più l'agente di commercio era stato cancellato dall'albo della Camera di Commercio dal 2001. Per l'agente di commercio è scattata anche una denuncia all'autorità giudiziaria per esercizio abusivo della professione.
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giovedì 22 dicembre 2011

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Scoperte le truffe ai danni del sito assicurazioni on line Facile.it


Se i rincari delle polizze assicurative preoccupano tutti, è anche vero che sono in parte conseguenza delle truffe compiute ai danni delle compagnie. A dare una prova tangibile di quanto siano comuni i tentativi di frode alle assicurazioni è il comparatore online di polizze RC Facile.it, che ha analizzato le richieste di copertura RC auto e moto giunte al sito negli ultimi dodici mesi scoprendo che il 3% di queste nascondeva un tentativo di truffare la compagnia.
I tentativi di truffa ? il 2% del totale degli incidenti segnalati alle autorità, 83 mila nel 2009 secondo l'Isvap - non sono legati solo ai sinistri con danni maggiorati, ma sono rintracciabili anche al momento della stipula della polizza Rc auto o moto. Il principale documento che si prova a modificare in questa sede è il certificato di residenza, nel 40% dei casi: si arriva ad inventare persino lo stemma del Comune, oltre che i dati e le cariche dei responsabili amministrativi. Seguono, con il 38%, gli attestati di rischio con indicazioni scorrette in merito al numero dei sinistri causati negli ultimi cinque anni assicurativi. Nel 17% dei tentativi di frode ad essere modificata è invece la carta d'identità: nelle fotocopie inviate i truffatori manomettono la città di residenza, che magicamente si sposta in città più "virtuosa" (spesso del Nord Italia). Nel restante 5% troviamo documenti di varia natura, tra cui i libretti di circolazione, di cui si vanno a modificare sia i dati del veicolo, sia quelli del proprietario.
Benché tentativi di questo tipo provengano da tutte le regioni d'Italia, le aree in cui si concentra il maggior numero di frodi sono le stesse in cui i premi assicurativi sono più elevati. Questo è, purtroppo, un circolo vizioso; un alto numero di frodi (tentate o compiute) porta le compagnie ad avere tariffe più alte e alcuni automobilisti a cercare di ovviare a questi costi.
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sabato 10 dicembre 2011

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Parlamento in rivolta contro i tagli agli stipendi di deputati e senatori previsti dal decreto "salva-Italia".

Propongo che vengano resi noti i nominativi dei deputati e senatori a favore o contro il taglio dei loro vitalizi.
come volevasi dimostrare, alla prima occasione questi signori dimostrano il loro poco attaccamento alla nazione, alla patria e alla cittadinanza!!!. tutti paghiamo, tutti dobbiamo fare sacrifici tranne loro che continuano ad ingrassare....FATE SCHIFO!!!!!!

Nella manovra del premier Mario Monti, all'articolo 23, c'è una
norma che se applicata si potrebbe tradurre in un taglio significativo agli stipendi di deputati e senatori, che dovrebbero essere livellati, come previsto dalla manovra estiva varata dall'ex ministro del Tesoro Giulio Tremonti, alla media europea dopo una analisi di una commissione presieduta dal numero uno dell'Istata, Enrico Giovannini. Un provvedimento che riguarda anche molti alti burocrati dello Stato e quasi tutte le autorità di garanzia, esclusa la Banca d'Italia.

Deputati e senatori non vogliono però che a decidere sui loro stipendi sia il governo e reclamano l'autonomia di Montecitorio e Palazzo Madama. La commissione Affari costituzionali ha già dato parere negativo e c'è una intesa di massima per modificare il decreto "salva-Italia" di Monti su questo punto. L'emendamento che modificherà la norma taglia indenità, ha detto oggi il relatore della manovra Pier Paolo Baretta (Pd) «potrebbe essere nostro o del governo». «La Commissione Giovannini deve portare a termine il suo lavoro - ha aggiunto Baretta riferendosi al gruppo che sta studiando l'equiparazione degli stipendi italiani a quelli europei - ma il punto è che il governo non può agire con un decreto ma è il Parlamento che lo deve recepire».

«Si sta lavorando per un emendamento in cui si stabilirà un tempo massimo entro cui la commissione» presieduta Giovannini «dovrà intervenire» sul taglio degli stipendi dei parlamentari, ha precisato il vice capogruppo del Pdl alla Camera Massimo Corsaro annunciando che si va verso uno slittamento dei tempi per il taglio. «Eventualmente la nuova formulazione servirà per dare qualche mese in più di tempo. In ogni caso si tratta di un atto che deve fare il Parlamento e non il governo», ha aggiunto Corsaro. Insomma i tagli agli stipendi dei deputati possono aspettare.

«Escludo che nel Parlamento ci possa essere un'azione dilatoria o di contrasto nei confronti di quello che inopportunamente il Governo ha inserito nel decreto: la riforma delle indennità e del trattamento economico degli stipendi dei parlamentari, adeguandoli alla media di quelli degli
altri paesi europei», ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini.

«Nel decreto legislativo del governo - ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini - la norma era scritta male perché non è possibile intervenire sulla materia per decreto. Questo argomento è prerogativa delle Camere e il Parlamento valuterà adeguatamente. Escludo un'azione di contrasto tra Parlamento e governo su questo argomento».

«Ancora una volta, con motivazioni pretestuose è stata dichiarata inammissibile la proposta di abolizione dei vitalizi dei parlamentari. La casta è senza vergogna perché pensa a tutelare se stessa persino nel momento in cui chiede sacrifici ai cittadini, fa pagare ai lavoratori, alle imprese e alle famiglie il costo del risanamento. È proprio la politica che dovrebbe dare il buon esempio e rinunciare ai propri privilegi in un momento difficile per tutto il Paese», ha affermato il vice capogruppo Idv alla Camera Antonio Borghesi commentando la dichiarazione di inammissibilità di alcuni suoi emendamenti alla manovra del governo con i quali si chiedeva l'abolizione dei vitalizi per deputati e senatori. «È proprio da questo atteggiamento di autotutela - prosegue - che nasce l'indignazione popolare ed il sentimento dell' antipolitica, che allontana i cittadini dalla vita pubblica. È stata scritta una brutta pagina, ma l'Italia dei Valori non demorde e continuerà questa battaglia di trasparenza e di giustizia sociale a nome di tutti i cittadini che sono stanchi di essere presi in giro».
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Iva servizi vaticano? Ecco il mio problema con le suore

Ringrazio il Blog Affari e Finanze che pubblica il mio problema.
Dunque vivo in un complesso che e' di proprieta' del Vaticano in zona Aurelia a Roma. Le suore in questo complesso svolgono attivita' alberghiere a scopo 'missionario' (75 euro una doppia... ) chiaramente non pagando IVA ed ICI. Hanno anche costruito un parcheggio che affittano agli altri inquilini del complesso che non necessariamente devono far parte della loro associazione. Io ho sottscritto un contratto in cui mi impegno a pagare 60 euro al mese piu' IVA. Non ho retto piu' quando in seguito all'ultima manovra finanziaria mi hanno chiamato per dirmi che dovevo 'aggiustare' il pagamento mensile per l'aumento dell'IVA dal 20% al 21%. Visto che loro non la pagano, non solo non penso di aggiustarla ma vorrei proprio pagare solo la base di 60 euro. Il concetto e' che secondo me, non pagandola loro, il fatto che la chiedano sia a tutti gli effetti una truffa. Qualcuno sa dirmi se passo dalla parte del torto? Continua a leggere!
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Verso emendamento su stipendi parlamentari

La norma della manovra che punta al taglio degli stipendi dei parlamentari potrebbe essere modificata. Sul tema, ha spiegato il relatore Pier Paolo Baretta, "potrebbe arrivare un emendamento del governo o di noi relatori".

La manovra prevede che il governo 'recepisca' gli esiti del confronto sugli stipendi degli altri Parlamenti Ue di cui si sta occupando la commissione guidata dal presidente dell'Istat, Enrico Giovannini. Il "punto di fondo - ha sottolineato Baretta - è che non può essere il governo a 'recepire' i risultati ma deve essere il Parlamento".


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venerdì 9 dicembre 2011

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Italia fuori dal euro cosa succede? Risposta alla Domanda

Allora ti premetto che è impossibile sapere cosa avverrà quidni ti dirò le ipotesi più accreditate.
C'è la possibilità,almeno teorica, di un ritorno alle lire, con un valore pari a 1 euro:1 lira. Ora ti elenco i possibili scenari che potrebbero presentarsi: innanzitutto con un ritorno alla lira la moneta verrebbe immediatamente svalutata con un
conseguente crollo delle importazioni, i prezzi dei prodotti importati salirebberò dal 30% al 60%, ad esempio il carburante verrà a costare più di 3 euro al litro, aumenterà il costo della corrente, gas, ecc. Il potere d'aquisto scenderà del 30%, e l'affidabilità dello stato calerebbe drasticamente. D'altro canto, con un ritorno alla lira aumenterebberò le esportazioni poichè i prodotti "made in italy" costerebberò meno, e di conseguenza più posti di lavoro, ma questo non vuol dire benessere, perchè la situazione dell'Italia sarebbe quella che c'era nel secondo dopoguerra.
I politici? Allora devo precisare che nell'attuale governo non ci sono politici, almeno in teoria, ma tecnici. Cosa vogliono fare? Allora per ora il governo Monti si sta impegnando per salvare l'Euro, e ciò è possibile permettendo alla Bce di stampare denaro, ma ciò significherebbe spostare tutti i poteri ad una banca centrale. Questo è ostacolato dalla Germania poichè in tal modo perderebbe la sua egemonia e affidabilità.
Spero di essere stato chiaro, ho dovuto restringere molto perchè sull'argomento si potrebbero scrivere fiumi di lettere.
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ADDIO SEGRETO BANCARIO: IL FISCO LEGGERÀ L'ESTRATTO CONTO

ROMA - Da gennaio 2012 l'Agenzia delle Entrate avrà libero accesso a tutti i conti correnti, conti di deposito, gestione, carte di credito, oltre a monitorare le operazioni bancarie. Lo stabilisce l'articolo 11 della
manovra economica varata dal governo Monti, con cui cambia il rapporto tra Fisco e risparmiatori, abolendo di fatto il 'segreto bancario', che da un lato favoriva gli evasori fiscali ma dall'altro proteggeva la privacy delle persone oneste. C'è chi l'ha già rinominato il "Grande Fratello" delle banche, visto cge gli operatori finanziari saranno tenuti a comunicare all'anagrafe tributaria i movimenti e i rapporti con i clienti, compresi gli importi delle operazioni fiscali. Finisce così la giovane vita del segreto bancario, introdotto nel 2005 con l'anagrafe dei conti correnti, un database in cui venivano immessi gli estremi relativi ai vari conti. Sulla faccenda si è espresso il garante della Privacy, Francesco Pizzetti: «Sicuramente avremo una compressione molto forte della privacy. Ma se lo prevede una legge dello Stato non è una violazione. Attenzione, però Un trasferimento massiccio di dati pone un grosso problema di sicurezza. Se non proteggessimo i dati trasmessi, avremo creato solo un Grande Fratello». Continua a leggere!
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Investire nel Forex. Ora ve lo spiego terra terra

Quando alla domanda, Dove mi conviene investire i pochi risparmi, La risposta è sempre la stessa. INVESTI NEL FOREX.
Premesso che condivido il messaggio sul concetto di "manipolazione" di mercato, aggiungo che anche per quanto riguarda il FX è molto difficile guadagnare e la maggior parte dei trader si limita a
"sopravvivere" (ovvero bilanciare perdite e profitti).
Conosco analisti molto in gamba, con conoscenze di base approfondite su macroeconomia, finanza e mercati che tuttavia lavorano per i broker, ovvero hanno necessità di mettere in tasca il classico "stipendio fisso".
Detto questo: è molto difficile trovare un sito ben organizzato che passo passo ti accompagni in modo introduttivo ma esaustivo a capire il mercato dei cambi. Se sai l'inglese, o ti vuoi cimentare, ti consiglio un pdf che potrai trovare in rete che si chiama "Baby Pips". Molto chiaro, semplice e ben organizzato, copre quasi tutti gli argomenti.
Oppure, in alcune città, c'è qualche insegnante che comincia a dare lezioni private. Può essere esoso, ma risparmi un sacco di tempo e (a volte) guai, sfatando magari tanti falsi miti che portano parecchio fuori strada!
Articolo preso dalla rete:
Come si fa a guadagnare con il Forex? Questa è la classica domanda che si pongono tante persone. Anche nel trading Forex, come in tutte le attività finanziarie, l’obiettivo finale è guadagno. Ma in particolare, nelle operazioni di intermediazione su valute, come si fa a riportare degli utili, in altre parole, come si fa a ricavare un profitto col Forex?

Per guadagnare con il Forex nel classico modo bisogna acquistare un certo titolo, in questo caso una certa valuta, pagandola in termini di una seconda valuta, di tenere poi per un determinato periodo di tempo la valuta acquistata, nell’attesa che il prezzo salga, e poi di rivendere quella valuta quando il nuovo livello di prezzo ha raggiunto un limite ritenuto soddisfacente.

Cos’è il ForEx?

Prendo da Wikipedia: “Il foreign exchange market (spesso abbreviato in Forex) si ha quando una valuta viene scambiata con un’altra. Il forex è di gran lunga il più grosso mercato nel mondo, in termini di valore delle transazioni, e include gli scambi che avvengono tra grosse istituzioni bancarie, banche centrali, speculatori valutari, imprese multinazionali, governi, e altri mercati finanziari ed istituzioni. L’attività di scambio che ha luogo nei mercati forex globali assomma a più di 1.900 miliardi di dollari al giorno (in media). I trader retail (piccoli speculatori) sono una parte minima di questo mercato. Essi possono partecipare solo indirettamente per il tramite di broker o banche e possono essere vittime di forex scams.”

In pratica si “gioca” sul cambiodi moneta. Con gli euro compri dollari, e se ilcambio va su in favore dell’euro, vendi, e ricavi la differenza. Semplice!
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giovedì 8 dicembre 2011

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Che cos'è lo scudo fiscale? Te lo spiego in modo semplice

Te lo spiego in parole semplici e con un esempio.
Immagina di aver guadagnato, quest'anno, una somma vicina ai 10 milioni di euro. Di questi, come accade in tutti i Paesi normali, 4 milioni e 300 mila euro (il 43%) dovrai versarli allo Stato sottoforma di imposte irpef.
Ora, mettiamo caso che
tu, questi 4 milioni e 300 mila euro, allo Stato non vuoi proprio darli. Che fai? Semplicemente trasferisci i 10 milioni guadagnati ad una banca estera; e nella tua dichiarazione dei redditi (o nel tuo bilancio aziendale) fai risultare di non averli mai guadagnati. Commetti quindi un reato di falsa dichiarazione dei redditi o di falso in bilancio.

Con lo scudo fiscale, lo Stato non fa altro che inviarti questo messaggio: "Caro evasore, chiunque tu sia, facciamo un patto: io ti perdono per avermi nascosto quei 10 milioni e per non avermici pagato sopra le tasse e, in cambio, tu me li riporti indietro. Se lo farai, avrai due vantaggi: primo, non ti farò pagare più i famosi 4 milioni e 300 mila euro di tasse (il 43%), ma soltanto 500 mila euro (il 5%). E in più, il tutto si svolgerà in forma totalmente anonima: nessuno saprà mai che tu sei un evasore...".
___________________________ ________________

Ulteriori informazioni per la tua relazione.

Oltre l'Italia, anche altri Paesi hanno utilizzato lo scudo fiscale (chiamato anche "condono") per far rientrare al proprio interno i capitali sporchi precedentemente esportati all'estero (come i tuoi famosi 10 milioni di euro). Ma con qualche differenza importante.

Se tu vivessi negli Stati Uniti, ad esempio, su quei 10 milioni di euro che riporti indietro non pagheresti 500 mila euro (il 5%), ma ben 5 milioni (cioé la metà). In compenso, però, non andresti in carcere (il che è già un bel vantaggio).

Più o meno lo stesso ti accadrebbe in Inghilterra dove, sui tuoi 10 milioni sporchi, pagheresti ben 4 milioni e 400 mila euro (il 44%). Anche qui, dunque, molto più che in Italia. E inoltre, né qui né negli Usa esisterebbe l'anonimato: quindi, dopo aver riportato i tuoi 10 milioni di euro indietro, tutti saprebbero che sei un evasore "pentito".
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mercoledì 7 dicembre 2011

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sindaco Flavio Zanonato ha donato al vescovo Antonio Mattiazzo un iPad2 nuovo di zecca

PADOVA - Un iPad2 per il vescovo. Un regalo che ha fatto discutere, provocando l'ira sul web. Il tutto è avvenuto al termine dell'incontro tra Comune e Diocesi avvenuto lunedì scorso al centro San Gaetano a Padova, dove il

sindaco Flavio Zanonato ha donato al vescovo Antonio Mattiazzo un iPad2 nuovo di zecca. Un regalo molto costoso, che non tutti possono permettersi in questo periodo natalizio. Ai padovani non è andata giù questa cosa, soprattutto nel periodo in cui infuria la polemica sul pagamento dell'Ici per gli edifici della Chiesa.
COMMENTI DAL WEB
Conviene farsi preti!
Abito in provincia di padova e il parrocco della zona viaggia in Audi, usa camicie di Ferrè e ha l'iphone; poi chiede ai cittadini di essere generosi con i meno fortunati
cosa vedonono i miei occhi
sto testa di cxxxx con la crisi che cè, regala a questo personaggio della chiesa un iPad 2 che costa un botto (sperando che la spesa sia avvenuta dal suo portafoglio con soldi propri) ma ci stanno prendendo per il culo - la chiesa dovrebbe essere tartassata con tutti gli immobili di ricchezza che la circonda -
derubato da Berlusconi x AZ Alitalia
La chiesa non a bisogno di oro e beni vendete tutto x il bene dell' Italia.
Il Papa si presenta in un paese ricoperto d'oro dove la gente muore di fame vergogna.
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martedì 6 dicembre 2011

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Lady Calderoli, ira contro tagli Province «Tolto foto Napolitano da mio ufficio»

CUNEO - «Ce ne dobbiamo andare? Ho già levato la foto di Napolitano dal mio ufficio alla Provincia». Sono le parole di Gianna Gancia, leghista, moglie dell'ex parlamentare Calderoli, furiosa contro la manovra varata dal governo Monti. «Il governo tecnico è stata una scelta del Presidente della Repubblica, che non ha rispettato la volontà degli elettori - dice la Gancia alla Stampa - per questo ho levato la sua foto dall'ufficio dove lavoro ogni giorno».

La Gancia non sembra preoccupata per il suo posto di lavoro: «Chi mi conosce sa che ho rifiutato anche il ruolo di parlamentare, a me non piace essere presa in giro. Toglieranno noi ma qualcuno dovrà fare il nostro lavoro. Quindi dove sta il risparmio?». La moglie di Calderoli si riferisce ai tagli che verranno fatti alle Provincie, con conseguente diminuzione dei consiglieri. Lo sfogo della Gancia arriva a pochi mesi dalla visita di Giorgio Napolitano proprio a Cuneo, dove i due si sono incontrati, proprio nella sede della Provincia
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Lady Calderoli, ira contro tagli Province «Tolto foto Napolitano da mio ufficio»

CUNEO - «Ce ne dobbiamo andare? Ho già levato la foto di Napolitano dal mio ufficio alla Provincia». Sono le parole di Gianna Gancia, leghista, moglie dell'ex parlamentare Calderoli, furiosa contro la manovra varata dal governo Monti. «Il governo tecnico è stata una scelta del Presidente della Repubblica, che non ha rispettato la volontà degli elettori - dice la Gancia alla Stampa - per questo ho levato la sua foto dall'ufficio dove lavoro ogni giorno».

La Gancia non sembra preoccupata per il suo posto di lavoro: «Chi mi conosce sa che ho rifiutato anche il ruolo di parlamentare, a me non piace essere presa in giro. Toglieranno noi ma qualcuno dovrà fare il nostro lavoro. Quindi dove sta il risparmio?». La moglie di Calderoli si riferisce ai tagli che verranno fatti alle Provincie, con conseguente diminuzione dei consiglieri. Lo sfogo della Gancia arriva a pochi mesi dalla visita di Giorgio Napolitano proprio a Cuneo, dove i due si sono incontrati, proprio nella sede della Provincia
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lunedì 5 dicembre 2011

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Una vergogna per tutti. L'onorevole Mario Pepe si lamenta di 1200 euro al mese del suo vitalizio

ROMA - "Con le nuove misure di Monti sui vitalizi i parlamentari saranno ridotti alla fame". È la frase choc pronunciata dall'onorevole Mario Pepe, gruppo misto "Repubblicani e azionisti", nel corso dell'intervista al programma radiofonico la Zanzara. "Tra nove giorni compio sessant'anni e
prendo il vitalizio. Dopo tre legislature prendo tremila euro, tremila e qualche cosa", il primo pensiero dell'onorevole che prima aveva fatto la (lunghissima) lista dei gruppi parlamentari nei quali è passato: liberale, Pdl, responsabili, Popolo e Territorio.

"Se mi togliessero il vitalizio, sarei in difficoltà, perchè da 12 anni non faccio più il medico ma solo il parlamentare. Se mi togliessero il vitalizio percepirei una pensione di 1200 euro, che è una miseria", dice il parlamentare. Quando il conduttore Giuseppe Cruciani gli fa notare che sono in molti a prendere quella cifra, Pepe, senza vergogna, risponde: "E vabbè, e allora saremo tutti uguali nella miseria! Questa pensione è una miseria. Dobbiamo lavorare per migliorare le condizioni degli altri. Il vitalizio non è una pensione, ma una specie di "assegno di reinserimento".

"Chi svolge una funzione legislativa - è la tesi dell'onorevole - deve avere la massima serenità economica perchè deve legiferare nell'interesse dei cittadini. In questa battaglia mi sento erede dei padri costituenti". La discolpa del deputato è sempre più imbarazzante: "Lo sai quante volte ho fatto da testimone di nozze quest'anno, lo sai quanti regali ho portato? Io ho fatto il testimone di nozze a 21 matrimoni. Il deputato deve fare da ufficiale di collegamento coi cittadini. Io sono un deputato all'antica, quello che prendeva le preferenze del Partito Liberale. Se uno deve tenere i rapporti con gli elettori e sentire i loro bisogni, ha delle spese che non ha il professore di liceo".
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domenica 4 dicembre 2011

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"RINUNCIO ALLO STIPENDIO" Ma non intacco la casta Politica. Monti Monti come il mago zurlì

"RINUNCIO ALLO STIPENDIO" «Nel momento in cui si chiedono sacrifici a tutti i cittadini mi è sembrato doveroso rinunciare al mio compenso come Presidente del Consiglio e ministro dell'Economia». Lo ha detto il

premier, Mario Monti, in conferenza stampa

"RIDURRE I COSTI DELLA POLITICA" «Abbiamo accumulato in decenni gravi squilibri», ha detto il premier Mario Monti annunciando: «abbiamo adottato misure per ridurre da subito i costi della politica».

Di seguito le misure inserite nella bozza di manovra da 24 miliardi varata dal Consiglio dei Ministri.

IRPEF AL 46% PER REDDITI SOPRA I 75MILA EURO «In considerazione della eccezionalità della situazione economica internazionale e tenuto conto delle esigenze prioritarie di raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede europea, a decorrere dal 1° gennaio 2011 e fino al 31 dicembre 2014, l'aliquota del 43% è incrementata di 3 punti». Lo prevede una bozza di manovra. L'aumento scatta sopra i 75.000 euro

SCURE SULLE AUTHORITY Scure della manovra sulle autorità indipendenti. Dalla Consob all'Antitrust è previsto infatti un calo del numero dei componenti. In particolare il numero dei componenti del Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è ridotto da otto a quattro, escluso il Presidente; quello dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture è ridotto da sette a cinque, compreso il Presidente. Per l'Autorità per l'energia elettrica e il gas in numero è ridotto da cinque a tre, compreso il Presidente; dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato è ridotto da cinque a tre, compreso il Presidente; della Commissione nazionale per la società e la borsa Š ridotto da cinque a tre, compreso il Presidente; del Consiglio dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo è ridotto da sei a tre, compreso il Presidente; della Commissione per la vigilanza sui fondi pensione è ridotto da cinque a tre, compreso il Presidente; della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche è ridotto da cinque a tre, compreso il Presidente; della Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali Š ridotto da nove a cinque, compreso il Presidente

ICI-IMU SULLA PRIMA CASA Arriva nel 2012 l'imposta municipale e riguarda anche «l'abitazione principale e le pertinenze della stessa». Lo prevede la bozza della manovra: l'aliquota ordinaria è dello 0,76%, mentre per l'abitazione principale è ridotta allo 0,4%. L'aliquota di base dell'imposta sarà dello 0,76 per cento, ma i comuni possono modificare, in aumento o in diminuzione, l'aliquota di base sino a 0,3 punti. Per le prime case e per le abitazioni date in affitto, l'aliquota sarà dello 0,4% ma anche qui ai comuni è data la possibilità di aumentarla o diminuirla dello 0,2%. percentuali, ovvero sino a 0,2 punti percentuali l'aliquota stabilita per l'abitazione principale e per le relative pertinenze, e per gli immobili locati. Una volta che sarà determinata l'imposta, per le prime case, si dedurrano 200 euro, fino all'ammontare dell'importo totale.

LIBERALIZZATI FARMACI FASCIA C Liberalizzalizzazione per i farmaci di fascia 'C' che saranno venduti anche nelle parafarmacie e nuove regole per l'apertura di nuove farmacie (il numero delle autorizzazioni sarà stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 4.000 abitanti). Lo prevede la bozza della manovra

SOPPRESSI INPDAP ED ENPALS L'Inpdap e l'Enpals sono soppressi dalla data di entrata in vigore del presente decreto e le relative funzioni sono attribuite all' Inps, che succede in tutti i rapporti attivi e passivi degli Enti soppressi. Lo prevede la bozza di manovra.

IVA AL 23% Dal primo gennaio 2013 le aliquote Iva del 10 e del 21% sono incrementate di 2 punti percentuali. Dal gennaio 2014 scatta un ulteriore aumento di 0,5 punti. Lo prevede la bozza di manovra. Si tratta di una clausola di salvaguardia che sostituisce il taglio lineare del 20% previsto nella precedente manovra per le agevolazioni fiscali

SOGLIA TRACCIABILITÀ A 1000 EURO La per la tracciabilità è fissata a 1.000 euro. È quanto si legge nella bozza di manovra in entrata al Consiglio dei ministri.

AUMENTO BOLLO CONTO CORRENTE Un intervento sui patrimoni è previsto tramite il riaggiustamento dei bolli che si applicano sui conto correnti e il conto titoli. Lo ha detto, secondo quanto riportano fonti presenti all'incontro con gli enti locali, il ministro dei rapporti con il parlamento Piero Giarda

FISCO ATTENTO A FAMIGLIA E LAVORO «Tutti voi avete osservato che nei nostri interventi c'e una parte non detta: quella fiscale - ha detto Mario Monti alle parti sociali -. Su questo aspetto si misura il tasso di equità. Non lo abbiamo fatto solo per riservatezza, ma perché vi abbiamo voluto ascoltare così da orientare anche le nostre scelte. Credo che nella parte riguardante la famiglia e il prelievo sul lavoro troverete, nei provvedimenti, traccia di questa riunione».

CONTRIBUTI AGLI AUTONOMI Dal primo gennaio 2012 le aliquote contributive pensionistiche di finanziamento e di computo delle gestioni pensionistiche dei lavoratori artigiani e commercianti iscritti alle gestioni autonome dell'Inps sono incrementate di 0,3 punti percentuali ogni anno fino a raggiungere il livello del 22%. Sempre dal primo gennaio le aliquote contributive pensionistiche dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni iscritti alla relativa gestione autonoma dell'Inps sono rideterminate. Lo prevede la bozza di manovra

PRESCRIZIONE ANTICIPATA PER LE LIRE Prescrizione anticipata delle lire in circolazione. Lo prevede la bozza di manovra. Le banconote, i biglietti e le monete in lire ancora in circolazione si prescrivono a favore dell'Erario con decorrenza immediata per essere riassegnate al Fondo ammortamento dei titoli di Stato

TAGLI AGLI ENTI LOCALI La discussione è stata lunga e intensa ma alla fine ha portato, almeno per le Regioni, i risultati sperati: sembrano svanire infatti i timori di tagli pari a 2,5 miliardi di euro che, secondo le indiscrezioni circolate nelle ore scorse, si sarebbero dovuti abbattere sul Fondo sanitario nazionale da circa 108 miliardi di euro, quello con il quale le Regioni finanziano, in sostanza, la sanità. Maggiori entrate per la sanità dovrebbero arrivare da un intervento su Irpef «concordato con le Regioni ma perequato a livello nazionale». E anche sul trasporto pubblico locale, le Regioni sembrano averla spuntata: avrebbero infatti ottenuto dall'esecutivo l'assicurazione di un aumento dell'accisa sui carburanti dello 0,038% con la quale finanziare il trasporto che altrimenti, dal 1 gennaio, dicono da tempo i governatori, è in serio pericolo. I presidenti delle Regioni non si sbilanciano nel cantare vittoria, ma se le cose andranno realmente così sono più che soddisfatti.

«Il governo ha compreso la gravità di queste due questioni - spiega il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - non per le Regioni, ma per i cittadini. Il sistema sanitario deve essere a carico della fiscalità generale e il Fondo per il 2012 non può essere ulteriormente ridotto». Quanto al trasporto, «attraverso una lunga discussione abbiamo convinto il governo a trovare un'altra strada e quindi abbiamo scongiurato tagli», sottolinea il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, che ha aggiunto: «leggeremo i testi, ma non abbiamo motivo di dubitare. Se le cose saranno così reputiamo che si sia trovata risposta a due problemi che rischiavano di esplodere». Errani ha posto poi altre questioni all'esecutivo, prima fra tutte quella di fare il punto sul federalismo fiscale. «La situazione così come è non ha possibilità di effetti positivi. E bisogna attivare la commissione su finanza pubblica». Certo, non tutti i governatori sono del tutto soddisfatti. Il presidente del Lazio, Renata Polverini, resta dell'idea «che occorreva dare un segnale forte con una patrimoniale vera».

«Mi chiedo perchè non si vuole prendere in seria considerazione un contributo di solidarietà dai capitali scudati», osserva il governatore della Toscana, Enrico Rossi, il quale ricorda che si tratta di 105 miliardi di capitali rientrati in Italia che hanno pagato solo il 5% mentre in Francia e Germania oltre il 20%. «E poi mi domando: perchè non si vuole fare la gara per le frequenze tv?». Il governatore della Campania, Stefano Caldoro, sottolinea invece che non è ancora chiaro lo sforzo chiesto dal governo alla spesa centrale. Quali saranno i risparmi nazionali?«. Il governatore della Basilicata, Vito De Filippo, non nasconde »le difficoltà, anche drammatiche, che ci saranno, con bilanci sempre più ingessati, ma siamo consapevoli che sia il momento della responsabilità«. »Siamo fiduciosi che la stesura finale della manovra del Governo acquisisca le indicazioni che sono arrivate dalle Regioni«, aggiunge il presidente delle Marche, Gian Mario Spacca. »Ha apprezzato soprattutto la parte della manovra economica del Governo Monti che riguarda il sostegno alla crescita«, ragiona il governatore dell'Umbria, Catiuscia Marini. L'impatto della manovra sarà "enorme per i cittadini" ma la sensazione è che »la situazione sia assolutamente complessa«, riassume il presidente della Liguria, Claudio Burlando.

Rimangono invece confermati i tagli che le indiscrezioni attribuivano a danno delle Province e dei Comuni: 500 milioni per i primi e 1,4 miliardi per i secondi. »Per noi vuol dire di fatto azzerare i trasferimenti dello Stato alle Province. Comprendiamo la drammaticità del momento, ma chiediamo misure di equità e rilancio dello sviluppo«, spiega il presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione. »Abbiamo dato la nostra disponibilità in questo momento grave: ci è stata descritta una situazione drammatica, l' Italia ha responsabilità di indicare una direzione«, dice il presidente dell'Anci, Graziano Delrio, il quale annuncia che dal ritorno dell'Ici e dalle rivalutazioni catastali, previsti dalla manovra, arriveranno 10-12 miliardi nessuno dei quali però andrà ai comuni. In compenso, dal governo sarebbe arrivata un'apertura per rivedere il Patto di stabilità.
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lunedì 28 novembre 2011

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ALICE ADSL OFF LINE UN PAESE INTERO CHIEDE IL RIMBORSO

SAVIANO PROVINCIA DI NAPOLI 28 NOVEMBRE 2011 DA NON CREDERCI UN PAESE INTERO (15.000 UTENTI DALLE ORE 19.30) E' RIMASTO TOTALMENTE TAGLIATO FUORI DA INTERNET.
ALICE SI SCUSA PER L 'INCOVENIETE, DAL 187 FANNO SAPERE CHE E' UN PROBLEMA ALLA CENTRALE, IL SERVIZIO RIPRENDERA' A LORO DIRE
DOMANI 29 NOVEMBRE 2011 VERSO SERA.
MA LA SIGNORA TELECOM ALICE NON SI CHIEDE COME FARANNO TUTTI QUELLI CHE LAVORANO SU INTERNET?
IN UN EPOCA IN CUI DOVE TUTTO ORMAI RUOTA SU INTERNET...OVVIAMENTE I LORO CENTRALINI SONO IN TILT,E PER NON DARE SPIEGAZIONI TI METTONO IN ATTESA LE ORE.
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sabato 26 novembre 2011

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Natale 2012 accusa la crisi:ECCOVI IL LISTINO AUMENTATO

ROMA - L'associazione dei consumatori Codacons ha svolto un'indagine per monitorare i prezzi dei beni legati alle feste di Natale: quest'anno costerà di più l'albero vero (+7,5%), ma anche i

dolci classici della festività (pandoro, panettone e torrone). «In generale, tutto il comparto alimentare legato al Natale - riferisce il Codacons in una nota - presenta ritocchi dei prezzi al rialzo, e anche per addobbare la casa si spenderà di più rispetto allo scorso anno. La vera nota dolente però riguarda i giocattoli: per questi beni i listini hanno subito sensibili aumenti, in alcuni casi anche a due cifre. In crescita anche i prezzi dei libri e dei cd». Il Codacons quindi calcola che «a parità di consumi rispetto allo scorso anno, per il Natale 2011 ogni cittadino spenderà circa 220 euro, ossia il 10% in più». «La principale causa di tali rincari generalizzati - spiega il presidente Codacons, Carlo Rienzi - è da ricercarsi nei provvedimenti introdotti dal precedente governo, vale a dire l'aumento dell'Iva e le tante accise sui carburanti, che hanno avuto effetti negativi diretti sui listini, come certificato anche dall'Istat».

TUTTI I RINCARI Dal pandoro ai giocattoli, dall'albero di Natale al libro tutti i rincari delle spese per la festività. Ecco di seguito i risultati dell'indagine del Codacons secondo la quale gli italiani spenderanno per Natale mediamente 220 euro, a parità di consumi il 10% in più. I prezzi - riferisce l'associazione dei consumatori - sono relativi alle principali città italiane e si riferiscono ad una media tra grande e piccola distribuzione.

ALIMENTARE Panettone di marca 7,99 euro +1,14% Pandoro di marca 7,19 +2,86% Panettone non marca 4,10 +2,50% Pandoro non di marca 3,90 +1,30% Spumante di marca 6,80 +1,64% Prosecco di marca 13,75 +1,85% Torrone 300 gr 5,25 +5,21% Cotechino precotto 7,99 +3,77% Zampone 9,99 = Vino da tavola rosso 4,59 +3,15% Lenticchie 1 kg 4,60 +4,78% Miele 250 gr 3,70

ADDOBBI PER LA CASA Albero Natale vero 43,00 +7,50% Palline albero 10,80 +2,86% Fili argentati 2,75 +2,23% Carta da regalo 2,00 = Luci per albero 50 12,95 +0,39% Candela centrotavola 14,50 +4,32% Coccardina 1,50 +15,38% Nastrino 1,50 +3,45% Stella Natale grande 35,00 +6,06%

GIOCATTOLI E REGALI Bambola di marca 33,00 +8,20% Bambolotto di marca 35,00 +2,34% Costruzioni 44,30 +5,48% Pista automobiline 51,00 +11,11% Auto radiocomandata 52,99 +6,00% Peluche cm 100 39,99 +5,24% Tastiera elettronica 49,90 -5,67% Bicicletta 130,00 +4,00% Cd musicale 19,90 +5,29% Occhiali da sole 195,00 = Borsa griffata 265,00 +1,92% Cravatta 35,00 +9,38% Cintura in pelle 60,00 = Libro 21,90 +4,78% Profumo marca 75 ml 89,00 -0,11%
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giovedì 24 novembre 2011

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Arriva la Tassa sugli animali domestici:Monti li definisce BENI DI LUSSO, non beni affettivi.

Il governo Monti sta emanando nuove leggi da approvare, una tra le quali la legge sugli animali domestici. Ogni famiglia dovrà pagare una tassa su ogni animale domestico in quanto il signor Monti li definisce BENI DI LUSSO, non beni affettivi. La ringraziamo, professor Monti, perchè in .questo modo, lei sarà complice dell'aumento degli abbandoni, delle uccisioni, e della sofferenza di tante povere bestie, che o saranno abbandonati da chi non puo permettersi ulteriori spese, o che non verranno mai e poi mai adottati da un canile

Roma - Se gli italiani si sono ormai mestamente rassegnati a duri anni di privazioni per uscire dalla crisi finanziaria non sono disposti a stare a guardare se ad andarci di mezzo sono i loro amici a quattro zampe. La sola ipotesi di una tassa sugli animali domestici sta facendo letteralmente infuriare il web, proprietari di cani e gatti e amanti degli animali stanno bombardando i social network con messaggi rabbiosi.

Già prima della nomina di Monti era circolata la notizia, non confermata, che l'Agenzia delle Entrate avrebbe inserito come beni di lusso gli animali domestici, così come le spese per affrontare le cure mediche necessarie in caso di malattia.

Nonstante si parlasse solo ancora di un'ipotesi, il Presidente dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari, Marco Meloni, ha denunciato il fatto sulle pagine deI Corsera, spiegando che gli animali da compagnia, più che un lusso, sono una vera e propria risorsa psicologica e sociale per i nuclei familiari che li ospitano.

Secondo Meloni, sulle spalle di chi possiede un animale domestico gravano già abbastanza tasse, dalla riduzione delle detrazioni sulle spese veterinarie per cani e gatti all’iva, che per spese di cibo e cure mediche sarebbe arrivata ai massimi livelli. "E' l’ennesima allucinazione del fisco nazionale”, ha concluso Meloni nella sua intervista.

Ma se Meloni resta pacato nella sua diversa, non lo sono altrettando gli internauti di Twitter e Facebook che nelle ultime ore stanno "massacrando" a suon di post il governo Monti e la presunta nuova tassa. E proprio da Facebook, prima ancora di una comunicazione ufficiale, una catena per fermare questa tassa assurda.

Sempre oggi l'Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente), ha diffuso una nota che parla di “una nuova stangata per i possessori di animali domestici, in particolare cani e gatti.

"Si parla di un incremento di uno/due punti percentuali sull’Iva per le prestazioni veterinarie, e per gli alimenti per animali, mentre l’iva potrebbe aumentare fino a tre punti per quanto riguarda gli accessori e i cosiddetti 'beni di lusso' per gli animali, vale a dire cappottini e accessori griffati”.

Potrebbe anche essere ripristinata “una tassa comunale (o regionale) sul possesso dei cani che servirebbe a coprire le spese per le sterilizzazioni, visto che i fondi destinati dal governo alle regioni (circa 2 milioni di euro l’anno) potrebbero subire dei tagli cospicui per il prossimo triennio”, si legge ancora nel comunicato
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martedì 22 novembre 2011

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Borse europee in risalita, dopo la pessima seduta di ieri

ROMA22 novembre 2011 Borse europee in risalita, dopo la pessima seduta di ieri, anche se, dopo un avvio lanciato, si è registrata una leggera frenata, con la tensione molto alta sui titoli di Stato greci. Dopo lo scivolone di ieri, Piazza Affari cerca il recupero: dopo le prime contrattazioni l’indice Ftse Mib segnava una crescita di oltre l'1%, poi è arretrato fino ad andare in rosso.

Lo spread tra il bund tedesco e il btp decennale italiano è risalito oltre la soglia dei 480 punti, puntando verso 490. Ieri, alla chiusura, era a quota 474.

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Fiat Group Automobiles ha disdetto, dal primo gennaio 2012, tutti gli accordi sindacali vigenti

ROMA 22 novembre 2011 Fiat Group Automobiles ha disdetto, dal primo gennaio 2012, tutti gli accordi sindacali vigenti e «ogni altro impegno derivante da prassi collettive in atto» in tutti gli stabilimenti automobilistici italiani. L'azienda ha scritto una lettera ai sindacati, nella quale si rende comunque disponibile «a promuovere incontri per finalizzare e valutare le conseguenze del recesso» e «alla eventuale predisposizione di nuove intese collettive».

Uilm: ora subito incontro con l'azienda. «Chiederemo subito un incontro all'azienda per verificare gli effetti del recesso e con l'obiettivo di continuare ad assicurare ai lavoratori gli stessi trattamenti economici, anzi possibilmente migliorandoli, senza mettere in discussione i diritti - dice Rocco Palombella, segretario generale della Uilm - Noi abbiamo criticato l'uscita da Federmeccanica e questa è una reazione della Fiat. E' un fatto grave e ci preoccupa alla luce di una situazione economica molto delicata con l'aumento della cassa integrazione, non aiuta le parti a ritrovare un clima positivo». Quanto all'intenzione della Fiom di andare avanti sulla strada delle azioni legali, Palombella afferma: «Decisione legittima, ma noi vogliamo contrattare e tutelare con accordi i diritti dei lavoratori. Andremo avanti sulla strada negoziale».

Fismic: rompere indugi, contratto nazionale entro fine anno. «La decisione della Fiat evidenzia la necessità di rompere i residui indugi e realizzare al più presto e comunque prima del 31 dicembre il contratto nazionale per i lavoratori dell'auto - dice il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo - Il rischio è che, in assenza di questo, la più grande azienda italiana proceda ad un regolamento unilaterale che sarebbe la vera fine delle relazioni sindacali nel Paese.

Fiom: andremo avanti con azioni legali e denunce. «Finchè c'è lo Statuto dei lavoratori - dice il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini - la Fiat non può decidere quali sindacati stanno in fabbrica e quali no. Noi andremo avanti con le azioni legali e le denunce, ma dovremo anche mettere in campo un'azione sindacale non solo dentro la Fiat ma per tutta la categoria. La Fiat non ha il potere di decidere se dobbiamo esistere o meno».

«Entro il 31 dicembre - dice Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic - bisogna realizzare il contratto auto. Era già un impegno, ora è urgente e pressante».

Idv: Fiat abbandona il Paese, governo chieda di rivedere la decisione. «Con la disdetta di tutti gli accordi sindacali la Fiat chiude il cerchio, annunciando di fatto l'abbandono del nostro Paese, individuando nei lavoratori il capro espiatorio. Sui dipendenti è stata scaricata l'incapacità di fabbricare automobili innovative, ad alto valore aggiunto e di venderle sul mercato»: lo dicono in una nota congiunta il presidente dell'Idv, Antonio Di Pietro, e il responsabile lavoro del partito, Maurizio Zipponi. «Sono due anni che l'IdV denuncia il rischio - aggiungono - della chiusura o del ridimensionamento degli stabilimenti Fiat in Italia e la volontà dell'azienda di spostare la produzione all'estero e la testa negli Stati Uniti. Oggi è arrivata la conferma delle nostre preoccupazioni. Il fantomatico progetto "Fabbrica Italia" non esiste più, ma è stato semplicemente utilizzato come arma ricattatoria per demolire il contratto nazionale di lavoro. Questo governo deve chiedere agli industriali credibili di rivedere la decisione di chiudere gli stabilimenti dell'azienda torinese in Italia».

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Cortina. Il parroco ha dovuto mettere mano ai fondi della Caritas per aiutare tre famiglie

BELLUNO22 novebre 2011 La crisi tocca anche realtà che agli occhi del mondo sembrano il simbolo del benessere: a Cortina il parroco annuncia che per la prima volta ha dovuto mettere mano ai fondi della Caritas per aiutare tre famiglie del posto in difficoltà. Don Davide Fiocco ha colto l'occasione dell'omelia nella messa domenicale per fare riferimento alle nuove povertà.

«Io sono qui da otto anni, sono parroco da sei - ha spiegato don Fiocco - ed è la prima volta che, con il fondo Caritas parrocchiale, devo aiutare tre famiglie del posto, con difficoltà ad arrivare a fine mese. Di solito questo fondo viene utilizzato per emergenze italiane o internazionali». «Ora - ha aggiunto - c'è anche tra noi gente che fa fatica; evidentemente anche qui è arrivata l'onda lunga della crisi».

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domenica 20 novembre 2011

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Ritrovato buono del tesoro che vale 800 mila euro

È rimasto sul fondo di un cassetto per 163 anni, e oggi vale una fortuna: almeno 800-850mila euro. È un buono del tesoro dello Stato pontificio datato 1848, il titolo più antico d’Italia. Intestatario, un
sarto a libro paga di papa Pio IX. Giovanni Sentimentale. Dopo una commessa sartoriale di pregio, Sentimentale decise di investire il compenso, 100 scudi, in un titolo di credito pontificio.

Poco prima di morire tornò a Brescia, dov’era di casa, e lo nascoste nel doppiofondo di un cassettone. Il buono rimase nel nascondiglio per oltre un secolo e mezzo, all’insaputa di parenti e nipoti. A ritrovarlo per caso, il pronipote Alberto, un medico romano cinquantenne, che quest’estate è stato nella casa del bisnonno per dei lavori di ristrutturazione.

Il titolo oggi tra interessi e rivalutazione secondo gli esperti vale non meno di 800-850mila euro. Il discendente di Sentimentale vorrebbe riscuoterlo allo Ior, ma l’istituto che garantisce le obbligazioni vaticane sostiene sia andato prescritto. A decidere se Sentimentale potrà mettere le mani o meno sull’inattesa eredità sarà il Tribunale di Roma, dove è in corso una causa per i libretti postali e i titoli di credito cosiddetti «dormienti», ovvero riesumati dal passato.

La class action dei risparmiatori che hanno trascinato a processo il Ministero delle Finanze, la Banca d’Italia e lo Ior è seguita da due legali romani, Marco Angelozzi e Anna Orecchioni.
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sabato 19 novembre 2011

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CICCIOLINA: 60 ANNI CON UNA PENSIONE EXTRA LUSSO

ROMA - Sulla piazza di Montecitorio, quel 2 luglio del 1987, una folla di qualche centinaia di persone aspettava l'arrivo di una nuova deputata molto speciale: Ilona Staller, in arte Cicciolina, pornodiva eletta nelle

liste del partito radicale con ventimila preferenze. Il boom di voti era arrivato dopo una campagna elettorale condotta su uno schema collaudato: comizio sulla libertà sessuale, apertura della camicetta, seno al vento, ressa dei sostenitori che tentavano in tutti i modi di metterle le mani addosso. La polizia ebbe un bel da fare, in quella calda giornata di luglio i cui si inaugurava la nuova legislatura, per tenere a bada i fan della pornostar, schiumanti dietro le transenne. Le attese non andarono deluse: Cicciolina arrivò scortata da Moana Pozzi, Ramba, Baby Pozzi e Hula pop, quattro sue colleghe in abiti più che succinti che la salutarono togliendosi la maglietta (e sotto non avevano il reggiseno), cosa che scatenò il parapiglia tra fotografi e cameraman. La neodeputata, invece, indossava un vestitino patriottico: un lungo abito stretch verde bandiera, senza spacchi o scollature ma aderentissimo, con inserti bianchi e verdi.

Durante la campagna elettorale Giulio Andreotti, sulla sua rubrica sull'Europeo, l'aveva invitata a presentarsi ala Camera, se eletta, in abiti «accollati» per rispetto degli elettori, «anche di quelli che votano per Benedetto Croce». Nata a Budapest il 26 novembre del 1951, figlia di un funzionario del ministero dell'Interno dell'Ungheria comunista, Ilona era arrivata in Italia che aveva venti anni. L'incontro che le cambiò la vita fu quello con il suo futuro pigmalione Riccardo Schicchi, manager del porno, che alla fine degli anni '70 la lanciò come stellina del genere erotico. Cicciolina stava al confine tra soft e hard core, giocando sull'accostamento tra sesso smaliziato e candore infantile: nei suoi improbabili vestitini bianchi, con l'immancabile coroncina di fiori in testa e il povero pitone con cui si esibiva nei teatri , Cicciolina era diventata l'icona di una trasgressione tutto sommato accettabile: fu suo il primo seno nudo trasmesso dalla Rai, nel 1978. L'idea di entrare in politica risaliva al 1979, quando Cicciolina si era presentata in una «Lista del Sole» che però aveva fatto completo naufragio. Nel 1987, quel volpone di Marco Pannella, non nuovo a arricchire le sue liste con candidati «choc», offrì un posto alla pornodiva ungherese.

A bordo di una cabriolet rossa, la Staller cominciò a girare le piazze di città e paesi, facendo sempre il pienone nei suoi comizi; ma nel mondo politico qualcuno storceva il naso. Emanuele Macaluso, allora dirigente del Pci, scrisse un corsivo sull'Unità in cui la accusava di raccattare voti «regalando baci e facendo vedere le tette». Le sue foto nell'aula di Montecitorio, inguainata in vestiti fascianti o tailleurs strizzati, fecero presto il giro del mondo. L'onorevole pornodiva alimentava i giudizi sprezzanti sul'Italia. Come parlamentare si è occupata dei temi a lei cari: il divieto di allevare animali da pelliccia, la riapertura delle case chiuse, la creazione di parchi dell'amore, l'eliminazione della censura. Durante la crisi del Golfo, nel 1990, annunciò di essere pronta a fare l'amore con Saddam Hussein per convincerlo a evitare la guerra (non si sa se il dittatore iracheno ne fu informato). Alla Camera cominciarono ad arrivare le richieste di autorizzazione a procedere contro Ilona Staller per atti osceni (commessi, secondo l'accusa, nei suoi show e nei suoi comizi politici). Ma l'aula la assolse, a scrutinio segreto, bloccando i processi nei suoi confronti con 190 voti a favore e 130 contro.

Segno che i sostenitori in Parlamento, nonostante tutto, non mancavano. Archiviata la politica (il «partito dell'amore», ideato con Moana Pozzi ben prima di Silvio Berlusconi, fu un flop alle politiche del '92), Ilona Staller è tornata a essere una pornostar, e ha cercato di farsi una famiglia. Ma il suo matrimonio con l'artista americano Jeff Koons è finito male e solo da poco tempo ha vinto la battaglia legale per l'affidamento del figlio. Ilona Staller arriva ora al traguardo dei sessant'anni (il prossimo 26 novembre), dicendosi pronta a fondare un nuovo partito «ottimista-futurista». Ma anche se la sua nuova «discesa in campo» non dovesse funzionare, potrà sempre festeggiare il compleanno con l'arrivo della pensione da parlamentare, tremila euro lordi che la Camera comincerà a versarle dal prossimo mese, eredità di quei 5 anni in cui Ilona Staller è stata per tutti «l'onorevole Cicciolina».
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martedì 15 novembre 2011

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RESORT DI LUSSO DA 50 MILIONI SEQUESTRATO PUNTA PROCIUTTO (LECCE)

LECCE - Case-vacanza per persone abbienti, fornite di ogni lusso, per un valore complessivo di 50 milioni di euro. È stato sequestrato il lussuoso resort 'Punta Grossa', costruito sulla base di una


lottizzazione abusiva in una zona protetta di Porto Cesareo, in provincia di Lecce, la contrada 'Serricellè, un'area che per le sue caratteristiche paesaggistiche è stata dichiarata di notevole interesse pubblico (si tratta della cosiddetta Palude del Conte/Duna di Punta Prosciutto vicina a una riserva marina).
Stamane i finanzieri della Compagnia di Gallipoli hanno sequestrato la mega struttura ricettiva in esecuzione di un provvedimento preventivo del gip del Tribunale del capoluogo salentino Cinzia Vergine su richiesta del sostituto procuratore Antonio Negro. Il valore complessivo dell'immobile ammonta a 50 milioni di euro. Le Fiamme Gialle hanno eseguito diverse perquisizioni nelle abitazioni e negli studi professionali di alcuni indagati.
L'operazione è stata denominata 'Barone'. Sono state denunciate alla Procura della Repubblica anche 129 persone, residenti su tutto il territorio nazionale, responsabili del reato ambientale di lottizzazione abusiva, di cui 120 proprietari di fatto di appartamenti adibiti a case-vacanza, all'interno del villaggio di proprietà di una società di capitali, la Fgci srl. In pratica la residenza alberghiera non aveva autorizzazioni ambientali.

La costruzione dell'intero complesso immobiliare ha causato una rilevante trasformazione urbanistica delle aree interessate, sottoposte a vincoli ambientali e paesaggistici, anche in violazione delle prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti e delle normative edilizia, urbanistica ed ambientale. In particolare, il precedente Consiglio Comunale di Porto Cesareo aveva approvato una variante urbanistica al Piano Regolatore Generale, attribuendo ai terreni in località Serricelle, precedentemente tipizzati come agricoli, una specifica destinazione turistico-alberghiera. In violazione di quanto previsto, il complesso turistico-ricettivo venne destinato prevalentemente alla realizzazione di unità abitative adibite a case-vacanza, successivamente vendute. Tuttavia, la procedura che ha portato alla variante urbanistica, per gli inquirenti è illegittima, in quanto basata su due conferenze di servizi, rispettivamente risalenti agli anni 2002 e 2006, di cui la prima annullata con sentenza del Tar Puglia, confermata dal Consiglio di Stato, e la seconda indetta illecitamente. Inoltre, la variante è stata approvata senza tener conto delle prescrizioni di non alterazione del paesaggio regionale esistente, previste dal Piano Urbanistico Territoriale Tematico Puglia in vigore dal 2000. La realizzazione del complesso sarebbe stata resa possibile, secondo gli inquirenti, grazie ad alcuni illeciti commessi dal sindaco 'pro temporè e dai responsabili 'pro temporè dell'Ufficio Tecnico del Comune di Porto Cesareo nonchè dai progettisti e direttori dei lavori per la costruzione del residence, indagati per reati contro la fede pubblica ed abuso d'ufficio.

Questi ultimi, nei loro pareri e relazioni, avrebbero attestato falsamente che non esistevano altre aree urbanisticamente idonee alla realizzazione di strutture turistico-ricettive, riattivando il procedimento amministrativo che ha portato alla variante urbanistica del Piano Regolatore, nonostante la prima conferenza di servizi e il permesso a costruire fossero stati annullati con sentenza passata in giudicato del giudice amministrativo, dopo un ricorso presentato da Legambiente; che le opere edilizie erano state effettuate prima della sentenza di annullamento del permesso a costruire, mentre queste, in realtà, sono state realizzate in epoca successiva. Inoltre, i funzionari comunali, nell'emissione dei vari permessi a costruire, non hanno tenuto conto dell'intervenuta istituzione di un'area protetta regionale al confine con il resort. Sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Lecce i responsabili 'pro temporè degli Assessorati all'Urbanistica e all'Ambiente della Regione Puglia per aver fornito pareri irregolari ed illegittimi, omettendo i controlli, obbligatori per legge, sulle attestazioni fornite dai funzionari comunali nonchè sul rispetto dei vincoli paesaggistici ed ambientali. È stato accertato che per realizzare comunque la vendita degli appartamenti, tenuto conto dell'impossibilità giuridica di procedere ad una formale compravendita immobiliare a causa delle gravi violazioni alla normativa urbanistica ed ambientale, sarebbe stata attuata un'operazione di riorganizzazione societaria, attraverso il conferimento di un patrimonio immobiliare di 108 appartamenti, mascherata fittiziamente come cessione di ramo d'azienda, della Fgci srl verso una multiproprietà azionaria, costituita 'ad hoc' e con la stessa compagine sociale, denominata 'Punta Grossa srl'.
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una concessionaria Bmw, la Net di viale Kennedy a Napoli in crisi:non consegna automobili a clienti che hanno pagato in anticipo


NAPOLI - Hanno versato consistenti anticipi o addirittura pagato per intero un'auto nuova, ma la concessionaria è in crisi e ha fatto sapere di non poter consegnare le vetture. Così una decina di automobilisti hanno dato mandato ai
propri legali per presentare una denuncia in Procura: saranno dunque i pm a valutare la sussistenza di eventuali reati, come la truffa. La vicenda riguarda una concessionaria Bmw, la Net di viale Kennedy a Napoli, che appartiene alla famiglia Pelli, noto quanto storico gruppo imprenditoriale napoletano. La concessionaria, secondo quanto si legge in un esposto, ha venduto auto ai clienti senza rivelare l'esistenza di gravi problemi finanziari. Dopo averla rinviata più volte con motivazioni vaghe, i venditori sono stati costretti ad ammettere che la consegna dei veicoli era sospesa sine die; nel frattempo i dipendenti della concessionaria sono stati messi in cassa integrazione. Inutili le proteste degli acquirenti, sia verso la famiglia Pelli sia verso Bmw Italia. Di qui la decisione di rivolgersi alla magistratura. Il titolare della Net, Bruno Pelli, rassicura i clienti («Tutti i problemi saranno risolti») e attribuisce la responsabilità della mancata consegna ai dipendenti: «Hanno indetto uno sciopero e materialmente non siamo in grado di far funzionare la concessionaria». Continua a leggere!

venerdì 11 novembre 2011

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Piloti in cassa integrazione in Italia, assunti con stipendi d'oro all'estero

VERONA - Tra cassa integrazione e indennità continuavano a percepire circa 7mila euro al mese, risultando di fatto disoccupati in Italia, ma invece svolgevano l'attività di piloti assunti da 9mila euro al mese.

La guardia di
finanza di Verona ha smascherato una truffa ai danni dell'Inps perpetrata da tre piloti di aereo che nonostante beneficiassero della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (Cigs), dell'indennità di mobilità e del trattamento previdenziale dello speciale Fondo Trasporto Aereo, arrivando a percepire una retribuzione in media pari all'80 per cento di quella originaria, invece di essere a casa senza lavoro, erano riusciti a farsi assumere come piloti di linea in compagnie aeree aventi sede in Paesi del Medio Oriente. Per continuare a percepire la Cassa Integrazione, si erano ben guardati dal comunicare la nuova occupazione all'Ente Previdenziale.

Fra questi c'era chi in un anno è riuscito a percepire indebitamente un importo netto pari ad 84 mila euro in quanto rientrante nel piano di mobilità adottato da una compagnia aerea con sede in Italia e 108 mila euro da una compagnia aerea sita in Medio Oriente presso la quale si era fatto assumere come comandante di Airbus. Le tre persone sono state segnalate dalle fiamme gialle veronesi alla Procura della Repubblica per i reati di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e per il reato di truffa aggravata.

L'attività investigativa sviluppata dai finanzieri della Sezione Spesa Pubblica di Verona, si è incentrata soprattutto su un'analisi delle informazioni riguardanti i piloti di aerei percettori di ammortizzatori sociali, sulla base delle richieste inoltrate a varie sedi provinciali Inps, per lo più nel Nord Italia. Questi dati sono stati incrociati con le informazioni attinte dalle banche dati di rilievo internazionale in uso alla guardia di finanza. Questo ha permesso di portare alla luce la posizione dei tre piloti che, confidando nell'impossibilità di essere scoperti, prestavano la propria opera in paesi stranieri.
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2,7MILIONI DI SCORAGGIATI NON CERCANO PIÙ LAVORO

ROMA - Hanno abbandonato ogni speranza. Ma, al contrario dei dannati danteschi, non sono mai entrati. Anzi: pensano di non riuscire a entrare più. Sono i disoccupati italiani che, pur essendo disponibili a

lavorare, hanno rinunciato a cercare un impiego. Un esercito di 2,7 milioni di persone in preda a una sindrome definita tecnicamente «scoraggiamento». Secondo l’Istat, in Italia, sono il «triplo» rispetto alla media Ue e si vanno ad aggiungere ai 2,1 milioni di disoccupati (coloro che non hanno una occupazione ma la cercano attivamente).
A fronte dei 2,7 milioni di italiani che pur essendo disponibili a lavorare non cercano impiego, ce ne sono appena 309.000 in Francia (l’1,1% delle forze lavoro) e 530.000 in Germania (l’1,3% delle forze lavoro). Si avvicinano alla percentuale italiana soltanto la Bulgaria con l’8,3% di disponibili a lavorare che non effettuano alcuna ricerca e la Lettonia con l’8%.
Nel complesso, il 42% (circa 1,2 milioni) degli individui classificati tra gli inattivi che non cercano lavoro ma sono disponibili è convinto di non potere trovare un impiego perché troppo giovane o troppo vecchio, di non avere le professionalità richieste o perché ritiene che non vi siano occasioni di impiego nel mercato del lavoro locale. Un fenomeno sempre più rilevante, che interessa sia gli uomini sia le donne - spiega l’Istat nel report concordato con Eurostat.
E ieri è giunto anche il nuovo, allarmante dato sulla produzione industriale, calata a settembre del 4,8% rispetto ad agosto (dato destagionalizzato) e del 2,7% su base annua. Il ribasso congiunturale è il peggiore da dicembre 2008.

L'INTERVISTA.
Fulvio Fammoni è membro della segreteria generale Cgil. Che Italia è questa?
«L’Istat interpreta correttamente la situazione reale, identificando la platea degli scoraggiati. Finora il governo, per difendersi e nascondere i propri insuccessi, bollava chiunque ne parlasse di faziosità».
Come può venirne fuori l’Italia?
«Spero che adesso una discussione reale si possa sviluppare per decidere gli interventi necessari a tutelare questo enorme bacino e per dare prospettiva di un lavoro».
Perché il divario con la media europea?
«Purtroppo il nostro tasso di occupazione è dieci punti più basso di quello Ue. Tutto questo senza considerare, come fa Bankitalia, la platea dei cassintegrati».
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giovedì 10 novembre 2011

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LE IENE: "COS'È LO SPREAD?". I POLITICI VANNO KO

ROMA - In questo momento in Italia si fa un gran parlare di economia. Nelle trasmissioni televisive i politici, spesso impegnati a spiegare motivi e vie di uscita dalla crisi, discutono di agenzia di rating, spread , tassi d'interesse, deficit, liberalizzazioni e via dicendo. Per approfondire le nozioni di base dei nostri rappresentanti politici la Iena Sabrina Nobile si è recate fuori dal parlamento per fare qualche domanda in tema economico ai deputati: sarà stata l'emozione per la presenza delle telecamere ma , a parte qualche caso, le risposte sono state tutt'altro che confortanti...
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mercoledì 9 novembre 2011

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Non comprate i titoli di Stato Italiano. Ecco Consiglio

Più i titoli di stato italiano diventano una patata bollente, più vengono lanciate proposte surreali e nocive al benessere dei cittadini. Prima di scendere nel dettaglio vi spiego perché io
ci sto alla larga dai titoli di stato italiano, a prescindere dalla rischiosità dell’investimento.

Capisco che molti risparmiatori sono spinti da un senso emotivo di patriottismo verso l’Italia, che rischia di spingerli a prendere una scelta irrazionale, ma comprare bot e btp non centra nulla con un senso della patria, con il Manzoni, la nazionale italiana di calcio, o con la tradizione culinaria dello stivale. Comprare le obbligazioni dello stato serve a finanziare, appunto, uno stato che ha dimostrato negli ultimi 40 anni di amministrare molto male le risorse pubbliche prelevate (in forma di tasse o di prestiti) a decine di milioni di lavoratori risparmiatori.

Io non finanzio questo stato per ragioni etiche. Come non compro azioni di un’azienda che opera in maniera dubbia (sfruttamento minorile, prodotti cancerogeni, ecc…), non ho intenzione di dare i miei risparmi in mano a gente che ha dimostrato di gestire risorse pubbliche in maniera pessima. La vendita di titoli di stato serve al governo per raccogliere fondi perché le tasse non bastano a coprire tutte le loro spese. La vendita dei bot serve a pagare la pensione a ex parlamentari in pensione come Covre, il quale incita le folle a comprarne a più non posso. La vendita dei btp serve a pagare lo stipendio a Zaia, il quale sprona i veneti verso questa iniziativa patriottica per garantire uno stipendio da governatore veneto che è il doppio di quella del presidente americano. La vendita di titoli di stato serve a pagare a Napolitano i costi da Presidente della Repubblica che sono ben maggiori di quelli della regina d’Inghilterra e del re di Spagna. Non è sorprendente se chi ci vive di questa spesa pubblica cerca in qualsiasi modo di mantenere il flusso di questi risparmi privati verso i loro privilegi, ma io, come cittadino informato, non ci sto. Non basta indignarsi e brontolare di fronte al telegiornale. Bisogna agire con iniziative civiche come non comprare titoli di stato italiani, perché è la cosa moralmente giusta da fare.

Chi pensa che la crisi della finanza pubblica sia dovuta a fattori esterni o a questo particolare governo uscente, si sbaglia di grosso. Lo stato italiano è riuscito ad accumulare il più grosso debito pubblico, in valori assoluti, di tutta Europa per colpa di quarant’anni di spesa pubblica irresponsabile, fatta da un’intera classe dirigente inaffidabile. Non a caso i parlamentari italiani prendono stipendi tre volte tanto i loro colleghi europei. Perché finanziarli? Nella miglior delle ipotesi fare grandi sacrifici per la patria italica sarebbe solo un rattoppo temporaneo da ripetere ogni anno. Nella peggior delle ipotesi vedremo immediatamente andare in fumo comunque i sudati risparmi di quegl’ingenui cittadini. In questo articolo Luca Zaia parla di un sacrificio collettivo di 500 euro per cittadino per far fronte ai 300 miliardi (del totale di 1900) che devono essere rinnovati a breve. Intanto il debito che verrà rinnovato nel 2012 ammonta a 402 miliardi (vedi articolo tecnico), e cioè, su una popolazione di 60 milioni, parliamo di 670 euro a testa, dai bambini fino ai bisnonni. Secondo Zaia, io, a capo di una famiglia composta da due genitori e tre bambini, dovrei imprestare a gratis per orgoglio patriottico 3350 euro, così lo stato italiano non deve pagare il 7% a quei brutti speculatori stranieri che non si fidano della solvibilità dello stato italiano.

Naturalmente per funzionare tutte le famiglie dovrebbero fare altrettanto, e non come una tantum, ma anche negli anni successivi, dato che ogni anno bisogna rinnovare alcune centinaia di miliardi di euro di debito pubblico. Qui abbiamo una classe politica che è sconnessa dalle difficoltà economiche che patiscono le famiglie, ma a questo ci hanno pensato le menti malefiche del sistema bancario italiano. L’appello lanciato da Covre e Zaia può funzionare tra i volonterosi veneti, che, come descritto in questo articolo, hanno già aumentato il loro stock di bot e btp (veneti… primi nel volontariato). Ma Andrea Monorchio, vice presidente della Banca Popolare di Vicenza, ben sa che questo non funzionerebbe mai nella sua natia Calabria. Allora ecco a voi “l’investimento forzoso” (rileggete l’articolo per credere) basandosi sul patrimonio immobiliare. In parole povere, se hai una casa lo stato ti costringerà a fare un mutuo per comprarti debito pubblico. E’ un investimento obbligato, dice Monorchio, una “tassa redditizia” si lascia scappare.

In conclusione, se la caramella dell’amore per la madre patria non funziona, ecco il bastone fiscale, susseguito da espropri ed equitalia, che vi obbligherà a comprare debito italiano.
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Torna La lira Nel Comune di Poppiper (Arezzo) per un mese di spende in lire

Nel Comune di Poppiper un mese, sarà di nuovo possibile fare acquisiti utilizzando la lira come moneta. La curiosa iniziativa della cittadina casentinese, in provincia di Arezzo è valida solo per lo shopping, perché sono stati i commercianti ad avere l'idea di rispolverare i vecchi registratori di cassa. Vi aderiscono gli esercizi dell'Associazione Attività Produttive e della Confesercenti, il tutto in collaborazione col Comune. E' un segnale di protesta contro l'euro? Non proprio, "l'idea è nata dalle indagini economiche, che dimostrano quanto siano ancora tante le lire custodite nelle abitazioni", spiega Sara Livi di Confesercenti Casentino.

"L'opportunità di poterle spendere può essere quindi un modo per promuovere le attività commerciali diPoppiPer chi ancora invece ha le banconote nei salvadanai l'iniziativa è l'occasione per spenderle senza dover necessariamente recarsi in Banca d'Italia per lo scambio in euro". Il ritorno alla lira, che riguarda 37 negozi su 70, sia pur per un mese, è stato possibile grazie alla Cassa di Risparmio diFirenzeche si farà carico della riconversione delle lire in euro presso Banca d'Italia
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martedì 8 novembre 2011

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Ex assicuratori continuavano a intascare i premi dei clienti: frode da 5,5 milioni

PADOVA - Ci sono anche evasori fiscali, parenti ed amici personali, tra le vittime di una maxi frode da 5 milioni e mezzo di euro architettata e realizzata da due ex assicuratori e dal figlio di uno di loro in tutto il
Nordest. I tre sono stati arrestati dalla Guardia di finanza di Padova in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare, firmate dalla Procura della Repubblica del capoluogo euganeo. Il pm Federica Baccaglini ha ottenuto la custodia in carcere, firmata dal gip Paola Cameran, per Mauro Malachin, 49 anni, di Solesino (Padova) e Sergio Ferraresi (59), residente a Ferrara. Ai domiciliari è invece il figlio di Sergio Ferraresi, Luca, 37 anni, residente a Stienta, nel rodigino.

Il meccanismo del raggiro era semplice: il terzetto faceva sottoscrivere polizze assicurative a un nutrito gruppo di clienti e, al posto di versare i premi sul conto corrente della compagnia, li dirottava su conti correnti privati. Anche dopo la revoca del rapporto e l'inoltro di una querela da parte della compagnia assicuratrice, accortasi delle condotte illecite, gli ex assicuratori, hanno continuato imperterriti a farsi pagare premi e far sottoscrivere polizze.

Il ritratto che emerge dalle indagini fotografa una realtà desolante: assicuratori che si imbrogliano a vicenda, truffano la compagnia assicuratrice e clienti che a loro volta investono e perdono milioni di euro, frutto di evasione fiscale e truffe ai danni di enti pubblici. Tra questi anche finti poveri, ricchi nella realtà e indigenti per le strutture sociali. Gente, insomma, che fingendosi povera non aveva scrupoli a chiedere la sovvenzione per gli studi dei figli o per la mensa scolastica, e poi investiva centinaia di migliaia di euro in polizze assicurative adducendo giustificazioni originali come l'aver ritrovato casualmente 200.000 euro nell'armadio del vecchio padre deceduto.

I tre destinatari dei provvedimenti di custodia cautelare erano già finiti in Tribunale per una causa civile milionaria. Contro Malachin e Ferraresi, ex titolari di una agenzia assicurativa Unipol, e contro la stessa compagnia assicurativa alcuni dei frodati hanno intentato causa civile.
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venerdì 4 novembre 2011

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Il comune Di Padova Non sente la Crisi,Anzi regala un bonus di 1 milione di euro ai suoi dirigenti

PADOVA - Un milione di euro come premio di produzione ai dirigenti del Comune di Padova. Nonostante la crisi, palazzo Moroni non rinuncia a premiare la sua dirigenza. A dare il via libera ad un benefit che complessivamente arriva a un milione 13mila 774 euro (la quota è
comprensiva di Irap e oneri riflessi) è stata una determina del settore "Risorse umane" firmata lo scorso 26 ottobre dal capo settore, Paola Lovo. Determina che ha per oggetto: "Liquidazione e retribuzione di risultato personale dirigente e compenso al segretario direttore generale - anno 2010". Provvedimento in cui si spiega che il settore Programmazione controllo e statistica lo scorso 25 ottobre "ha comunicato i risultati in merito alla valutazione del risultato e della qualità della prestazione dirigenziale ai fini della retribuzione di risultato per l'anno 2010 con riferimento al personale dirigente a tempo indeterminato, determinato e al compenso spettante al segretario direttore generale".

Risultati che evidentemente hanno dato un responso positivo per tutti i dirigenti in forza a palazzo Moroni. Tanto è vero che l'amministrazione comunale si appresta ora a stanziare più di un milione di euro così suddivisi: 760mila 521 per le retribuzioni, 188mila 609 euro per gli oneri riflessi e 64 mila 644 euro per l'Irap. Tenendo conto che, tra capi settore, dirigenti e segretario generale il personale dirigente in Comune arriva a quota 45 persone, si può calcolare che mediamente ogni dirigente si porterà a casa oltre 22mila euro lordi di premio. Nel 2009, giusto a titolo di esempio, il premio più corposo era spettato al capo settore Lavori pubblici Luigino Gennaro che aveva potuto contare su una "retribuzione straordinaria" di 23mila 513 euro, mentre Gilda Padovani si era fermata a poco più di 8mila euro.

Naturalmente un milione di euro di premio, in tempi di crisi come questi, fa scattare immediatamente le polemiche. A tuonare contro il bonus di fine anno è la Lega Nord. «La legge prevede che le retribuzioni di risultato vengano assegnate solamente a chi rispetta tutte le procedure previste dalla legge - va all'attacco il consigliere del Carroccio Luca Littamè -. A quel che mi risulta, molti tra i dirigenti, non hanno pubblicato il loro curriculum online. Altri, pur avendolo pubblicato, non l'hanno inserito in formato europeo e anche questo sarebbe sufficiente a vanificare la retribuzione». «A beneficiare della retribuzione di risultato - rincara la dose - saranno anche quei dirigenti fiduciari che Zanonato, con un escamotage, ha graziato dalle nuove disposizioni sul pubblico impiego volute dal governo e questo dovrebbe farci riflettere». «Aldilà delle questioni procedurali - dice invece il suo compagno di partito Mario Venuleo - è mai possibile che tutti i dirigenti, nessuno escluso, siano meritevoli di un premio?». «Detto questo - conclude il consigliere leghista - viene da chiedersi se sia morale da un lato continuare a chiedere sacrifici ai padovani e dall'altro invece spendere un milione di euro come premio ai dirigenti. Per non parlare poi dei 150mila euro che il comune spenderà per le due nuove statue in piazzale Stazione».
L'OPINIONE PUBBLICA:
1)questi sono la causa del debito pubblico e dello sperpero delle tasse dei cittadini
2)Il governo taglia i traferimenti ai comuni, bisogna fare tagli alle mense scolastiche, ai trasporti pubblici, alla manutenzione dellle strade, ai premi dei dirigenti.....E NO ai dirgenti NO tagli, anzi diamo il premio di risultato, sono tutti tutti bravi.
...e ne vediamo i risultati
3)Vorrei che qualcuno mi chiarisca le idee: una persona che viene assunta a qualsiasi posto deve fare il suo dovere, non?? Se non lo fan bene, nel privato rischia a perdere il posto, nell'amministrazione pubblica non rischia NIENTE, anche se fa degli sbagli.
Mi sa che che nella P.A. hanno solo diritti e nessun dovere. Se tutti noi poveri "non impiegati nella P.A." dobbiamo fare sacrifici a causa della crisi, lor signori MAI??????? solo incassare??? Se sbaglio, mi illuminate per piacere???
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Compriamo i titoli di Stato e SALVIAMO L'ITALIA

ROMA - "Comprate titoli si stato" rcista l'inserzione nella pagina del Corriere. L'imprenditore ha acquistato un'intera pagina per invitare gli italiani a compare i titoli di Stato e aiutare il Paese ad uscire da un
periocoloso avvitamento della crisi. Non si tratta di Della Valle: questa voltà l'iniziativa è stata presa da un libero professionista che ha firmato l'appello. Si chiama Giuliano Melani, lavora come responsabile leasing di una grande banca italiana, e lancia la sua proposta proprio mentre alcune banche internazionali riducono la propria esposiziona verso il debito sovrano dei paesi in difficoltà, Italia compresa.

«Facciamo uno sforzo, compriamo il nostro debito. Chi più ne ha più ne metta. Rechiamoci in banca, mandiamo a ruba i nostri titoli di Stato. Compriamoli al tasso di rendimento più basso possibile. Compriamoli anche a tasso zero»: questo il suo messaggio. Quello che Melani sogna è che lunedì mattina le richieste di acquisto su Btp, Cct, Ctz creino un'onda di acquisti tali che abbatta lo spread con in Bund tedeschi. Quel dannato differenziale per il quale l'Italia paga il proprio debito 430 punti base in più dei Tedeschi. Melani si impegna ad acquistare lunedì 20.000 euro in Btp, nel frattempo ne ha già dati al Corriere «20.570 iva compresa» per pagare la pagina di inserzione.

«Io non sono Della Valle, ma mi sono deciso a comprare la pagina quando ho letto sui giornali titoli da far paura dove si spingevano i lettori a vendere i propri titoli di stato. Roba da incoscienti!» racconta all'Ansa. «Invece dobbiamo salvare questo Paese - attacca Melani - Mettiamo in sicurezza l'edificio che sta crollando. Non saranno certo nè Bersani nè Berlusconi a salvarci. Se continuano a salire i rendimenti dei titoli tutte le manovre che facciamo continueranno a essere bruciate». Politicamente Melani dice di non essere nè di destra nè di sinistra, si definisce «indifferente». «Alle ultime elezioni ero in ospedale e con gli altri ricoverati ci siamo divertiti a farci allestire un seggio elettorale, poi ho votato al Senato per uno di destra e alla Camera per uno di sinistra».

Residente a Quarrata in provincia di Pistoia, Melani ha simpatie per il sindaco di Firenze anche se lo trova «un pò leggero». «Renzi sta cercando di fare un buon caciucco: un pò di deputati in meno, un pò di pensioni in più, un pò di Cgil in meno un pò di Marchionne in più, mi sembra un bravo ragazzo». Lui Melani «non ha un comitato, nè un partito nè un movimento» ha però fatto pubblicare il suo indirizzo e-mail e il suo cellulare al quale stanno chiamando e scrivendo in molti promettendo di comprare titoli di stato. Fra le tante chiamate anche quella del direttore del Corriere Ferruccio de Bortoli che ha promesso di sostenere l'iniziativa.
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giovedì 3 novembre 2011

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Enrico brignano Contro la Casta dei politi. Video Record di Accessi

ROMA - Brignano attacca la casta e spopola non solo in tv, con il pubblico delle Iene che applaudiva convinto, ma anche sul web, dato che il video del suo monologo è cliccatissimo in Rete e condiviso da centinaia di utenti su Facebook. L'attore romano si rivolge agli onorevoli: "Mentre gli italiani tra un po’ finiranno di raccattare gli ultimi avanzi nel cassonetto dell’umido, i nostri onorevoli deputati, nei prossimi tre anni prenderanno lo stesso identico, scandaloso stipendio che hanno preso finora! Ma dico, cari onorevoli, non vi fate un po' di schifo da soli?". Brignano ha ricordato i soldi spesi per i vari “rimborsi” in favore dei politici e i privilegi della casta. Il monologo è andato ieri in onda a Le Iene show, condotta quest’anno da Ilary Blasi e dalla nuova coppia formata dai due attori, Luca Argentero ed Enrico Brignano.
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mercoledì 2 novembre 2011

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GELATERIA ANTICASTA: PER I DEPUTATI 30 € A CONO

ROMA 02 Novembre 2011 Prima la pizza a 100 euro a Napoli, per tutti i clienti parlamentari, ora anche una delle gelaterie romane, via dell'Angeletto, alza i prezzi per

deputati e senatori: un gelato per loro costa da listino 30 euro. Un cartello, però, specifica che i soldi sono destinati alla beneficenza.
Angelo Di Massimo è l'ideatore dell'iniziativa, che secondo lui rappresenta "un segnale per i politici che hanno difficoltà a relazionarsi con la vita che facciamo noi tutti i giorni e questo è un modo per dargliene un esempio".
Di Massimo si augura inoltre che altri commercianti seguando il suo esempio: "Perché questo è un gesto semplice che però dá fastidio e dunque può essere utile più di una manifestazione in piazza con migliaia di persone".

Lo stesso Di Massimo si è fatto contagiare dall'idea Sorbillo a Napoli, da lui considerata più che valida: "Ho trovato l'iniziativa geniale e l'ho riproposta nella mia attività". Il gelataio condivide anche altre idee, come quelle che hanno spinto gli indignati a scendere in piazza lo scorso 15 ottobre.
Anche se lui non ha potuto prendere parte alla manifestazione per via del suo lavoro che lo teneva impegnato: "E' passata qui vicino ed ho trovato giustissima la manifestazione. Se avessi potuto avrei partecipato. Una critica però la faccio: con questo tipo di manifestazioni non si riesce mai a mandare un segnale veramente forte". A proposito degli scontri nati nel corso di quella stessa giornata, invece: "Bisognerebbe fare molta chiarezza. Non si capisce come mai ogni volta persone di questo tipo e così organizzate riescano ad entrare in una manifestazione".
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