NAPOLI — Non risparmia niente e nessuno. A cominciare dal governo centrale. «Per ora non si intravedono riscontri degli annunci, arrivati anche con grande enfasi, sull’avvio di una politica di rilancio dello sviluppo del Sud. Una strategia che dovrebbe articolarsi in un piano ampio e organico di interventi direttamente coordinati dal presidente del Consiglio e al contempo attraverso il varo della Banca del Mezzogiorno. Quello che constatiamo invece è il saccheggio perpetrato a danno dei fondi Fas, sottratti alla loro destinazione naturale di investimenti nelle aree meridionali». Poi tocca alle Regioni. E il tono non cambia: «Si aggravano i ritardi delle amministrazioni meridionali, in particolare della Campania, nell’avvio delle procedure per la spesa dei fondi Ue 2007-2013». Sull’esecutivo di Palazzo Santa Lucia, peraltro, pesano «le difficoltà causate delle spaccature all’interno stesso della maggioranza. Da tempo, infatti, la Regione ha perduto la spinta propulsiva, riducendosi alle sole deliberazioni della giunta».
In un’analisi così lucida e spietata non poteva mancare il livello cittadino: «Napoli vive un intreccio lacerante di tare storiche e di emergenze recenti che possono spingerla verso un declino inarrestabile». Rodolfo Girardi, da giovedì ufficialmente alla guida dell’Acen, l’associazione dei costruttori edili partenopei (subentra ad Ambrogio Prezioso, del quale è stato «vice» per quattro anni), ha cominciato la sua avventura a Palazzo Partanna senza guardare in faccia a nessuno. E la sua base ha sicuramente apprezzato, come testimoniano gli applausi riservati alla relazione letta in una sala Salvatore D’Amato (l’assemblea si è svolta in casa dei «cugini» dell’Unione) piena zeppa. «Assistiamo — ha detto ancora Girardi — come lucidamente denuncia il Capo dello Stato, al fallimento della classe politica meridionale. Recuperare un danno così ingente richiederà tempi lunghi e una forte collaborazione tra la classe politica e la società civile, specie nelle espressioni di rappresentanza diffusa degli interessi. Le prossime consultazioni elettorali per il rinnovo dei Consigli regionali costituiscono, da questo punto di vista, un’occasione di enorme rilievo».
Il nuovo timoniere dei costruttori, ovviamente, ha dedicato buona parte del suo discorso d’insediamento a Napoli. Con una premessa che prefigura la volontà di criticare per costruire e non per distruggere: «Ci attiveremo per sostenere l’azione dell’amministrazione con fare propositivo, ribadendo la disponibilità all’investimento». Detto questo, Girardi segnala «il ritardo inammissibile» per il piano urbano parcheggi a Napoli («sono trascorsi dieci anni nell’inerzia con la conseguenza di aggravare ulteriormente i problemi della mobilità e del traffico, divenuto uno dei fattori di degrado e di disordine della città»). Quindi l’obiettivo si sposta sulla Variante generale al Prg, che «dovrebbe essere il complesso delle regole urbanistiche per lo sviluppo e la riqualificazione ed è invece per talune aree un sistema di vincoli privo della necessaria flessibilità che non consente l’uscita di Napoli dalla sua condizione di degrado».
A cinque anni dall’approvazione «occorre constatare che gli esiti operativi del provvedimento sono in taluni casi insufficienti. Non è più eludibile pertanto un confronto serio, non già per stravolgere le regole, bensì per introdurre elementi correttivi puntuali che consentano la funzionalità dello strumento urbanistico con la piena salvaguardia dei punti fondamentali e qualificanti che ne sono alla base». Secondo il successore di Prezioso (che a sua volta dovrebbe andare a guidare l’Afm, il centro nazionale di formazione manageriale controllato dall’Ance) «si contano oggi ben 36 Piani urbanistici attuativi (Pua), molti dei quali fermi da tempo all’esame dell’amministrazione. Ciò introduce un’ulteriore gravissima questione: quella dell’attuazione degli interventi».
Non potevano mancare accenni su Bagnoli («nonostante negli ultimi anni sono stati compiuti progressi significativi, dobbiamo rilevare che il programma sta richiedendo tempi troppo lunghi; tempi — ha rimarcato Girardi — che in nessun caso possono rientrare nella fisiologia di un’operazione, pur complessa, di rifunzionalizzazione di una prestigiosa area industriale dismessa»), Napoli Est («anche qui i tempi di avanzamento e di attuazione sono troppo lenti, incompatibili con le esigenze della città perché tengono congelate potenzialità enormi di sviluppo e di ammodernamento») e sul Centro storico («è in corso di definizione un programma di risanamento assistito da un finanziamento di 220 milioni di euro, suscettibile di aumentare fin quasi a raddoppiarsi. Si apre dunque una partita importante e tuttavia difficile»).
Con Girardi, che è stato eletto 3417 voti assembleari su 3420 (un plebiscito che conferma l’indicazione dei saggi), i vicepresidenti saranno: Roberta Ajello (Centro Studi); Giancarlo Di Luggo (Tecnologia e Innovazione); Angelo Lancellotti (Rapporti Interni); Antonio Savarese (Relazioni Industriali); Francesco Tuccillo (Opere Pubbliche, confermato nel ruolo); Gennaro Vitale (Edilizia, Territorio e Ambiente, anche lui confermato). Tesoriere, Antonio Credentino. Paolo Grassi © RIPRODUZIONE RISERVATA Palazzo San Giacomo «Con l’amministrazione partenopea dialogheremo, ma ci sono ritardi inammissibili La Variante generale va rivista»
In un’analisi così lucida e spietata non poteva mancare il livello cittadino: «Napoli vive un intreccio lacerante di tare storiche e di emergenze recenti che possono spingerla verso un declino inarrestabile». Rodolfo Girardi, da giovedì ufficialmente alla guida dell’Acen, l’associazione dei costruttori edili partenopei (subentra ad Ambrogio Prezioso, del quale è stato «vice» per quattro anni), ha cominciato la sua avventura a Palazzo Partanna senza guardare in faccia a nessuno. E la sua base ha sicuramente apprezzato, come testimoniano gli applausi riservati alla relazione letta in una sala Salvatore D’Amato (l’assemblea si è svolta in casa dei «cugini» dell’Unione) piena zeppa. «Assistiamo — ha detto ancora Girardi — come lucidamente denuncia il Capo dello Stato, al fallimento della classe politica meridionale. Recuperare un danno così ingente richiederà tempi lunghi e una forte collaborazione tra la classe politica e la società civile, specie nelle espressioni di rappresentanza diffusa degli interessi. Le prossime consultazioni elettorali per il rinnovo dei Consigli regionali costituiscono, da questo punto di vista, un’occasione di enorme rilievo».
Il nuovo timoniere dei costruttori, ovviamente, ha dedicato buona parte del suo discorso d’insediamento a Napoli. Con una premessa che prefigura la volontà di criticare per costruire e non per distruggere: «Ci attiveremo per sostenere l’azione dell’amministrazione con fare propositivo, ribadendo la disponibilità all’investimento». Detto questo, Girardi segnala «il ritardo inammissibile» per il piano urbano parcheggi a Napoli («sono trascorsi dieci anni nell’inerzia con la conseguenza di aggravare ulteriormente i problemi della mobilità e del traffico, divenuto uno dei fattori di degrado e di disordine della città»). Quindi l’obiettivo si sposta sulla Variante generale al Prg, che «dovrebbe essere il complesso delle regole urbanistiche per lo sviluppo e la riqualificazione ed è invece per talune aree un sistema di vincoli privo della necessaria flessibilità che non consente l’uscita di Napoli dalla sua condizione di degrado».
A cinque anni dall’approvazione «occorre constatare che gli esiti operativi del provvedimento sono in taluni casi insufficienti. Non è più eludibile pertanto un confronto serio, non già per stravolgere le regole, bensì per introdurre elementi correttivi puntuali che consentano la funzionalità dello strumento urbanistico con la piena salvaguardia dei punti fondamentali e qualificanti che ne sono alla base». Secondo il successore di Prezioso (che a sua volta dovrebbe andare a guidare l’Afm, il centro nazionale di formazione manageriale controllato dall’Ance) «si contano oggi ben 36 Piani urbanistici attuativi (Pua), molti dei quali fermi da tempo all’esame dell’amministrazione. Ciò introduce un’ulteriore gravissima questione: quella dell’attuazione degli interventi».
Non potevano mancare accenni su Bagnoli («nonostante negli ultimi anni sono stati compiuti progressi significativi, dobbiamo rilevare che il programma sta richiedendo tempi troppo lunghi; tempi — ha rimarcato Girardi — che in nessun caso possono rientrare nella fisiologia di un’operazione, pur complessa, di rifunzionalizzazione di una prestigiosa area industriale dismessa»), Napoli Est («anche qui i tempi di avanzamento e di attuazione sono troppo lenti, incompatibili con le esigenze della città perché tengono congelate potenzialità enormi di sviluppo e di ammodernamento») e sul Centro storico («è in corso di definizione un programma di risanamento assistito da un finanziamento di 220 milioni di euro, suscettibile di aumentare fin quasi a raddoppiarsi. Si apre dunque una partita importante e tuttavia difficile»).
Con Girardi, che è stato eletto 3417 voti assembleari su 3420 (un plebiscito che conferma l’indicazione dei saggi), i vicepresidenti saranno: Roberta Ajello (Centro Studi); Giancarlo Di Luggo (Tecnologia e Innovazione); Angelo Lancellotti (Rapporti Interni); Antonio Savarese (Relazioni Industriali); Francesco Tuccillo (Opere Pubbliche, confermato nel ruolo); Gennaro Vitale (Edilizia, Territorio e Ambiente, anche lui confermato). Tesoriere, Antonio Credentino. Paolo Grassi © RIPRODUZIONE RISERVATA Palazzo San Giacomo «Con l’amministrazione partenopea dialogheremo, ma ci sono ritardi inammissibili La Variante generale va rivista»
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