mercoledì 4 novembre 2009

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AGRICOLTURA IN CRISI

Il record fatto segnare dal gasolio rischia di produrre un effetto a valanga sull’intero sistema agroalimentare. A livello nazionale la Coldiretti ha stimato, su base annua, un aggravio dei costi pari a cento milioni di euro. L’andamento di mercato del petrolio ha provocato un primato nell’aumento del valore del gasolio destinato alle attività agricole. Il caro petrolio colpisce soprattutto le attività che utilizzano il carburante per il riscaldamento delle serre di ortaggi e di fiori, nonché per l’essiccazione dei foraggi destinati all’alimentazione. Il rincaro dovuto al prezzo del greggio mette a rischio la competitività delle imprese e va affrontato con interventi strutturali".
E' l'allarme lanciato dalla giunta di Coldiretti Torino, in riunione ieri mattina a Palazzo Svolta.
"Gli effetti del caro greggio -ha spiegato il presidente della Coldiretti Torino, Riccardo Chiabrando- si assommano ad un rincaro generalizzato delle materie prime utilizzate come fattori di produzione in agricoltura: mais, sementi, fertilizzanti e mangimi. Il risultato è che sono fortemente a rischio i bilanci delle imprese agricole. I danni dovuti all’alto prezzo del carburante si innestano sulle crisi già esistenti per alcuni settori: il comparto suinicolo ha fatto registrare un 2007 nero e le prime avvisaglie per il 2008 sono altrettanto preoccupanti; il settore dei bovini da ingrasso vede ridursi sempre più i margini di utile; il prezzo del latte, pur registrando una positiva inversione di tendenza, non è ancora adeguato al costo di produzione che, anche in questi mesi, continua a lievitare".
"Al tavolo regionale -ha poi aggiunto- noi chiediamo all’assessore all’Agricoltura di farsi carico della pesante situazione che stanno vivendo le imprese agricole. Alla Regione chiediamo risposte concrete che possano riportare sulla via della competitività il settore primario. Coldiretti Torino, con tutti i berretti gialli piemontesi, si attende adeguati interventi strutturali. L’aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi di produzione non può ricadere solamente sugli imprenditori. Occorre intervenire sulle storture presenti nelle diverse filiere, rimodulando la distribuzione degli utili. Coldiretti resta mobilitata per tutelare l’intero settore: in assenza di segnali positivi, valuterà l’opportunità di scendere in piazza per difendere e per salvaguardare il futuro delle imprese agricole"
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