martedì 3 novembre 2009

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UE STA USCENDO DALLA RECESSIONE....ANCHE L ITALIA IN RIALZO

ROMA - Migliorano le prospettive dell'Unione Europea, Italia compresa, nelle previsioni d'autunno di Bruxelles. "L'economia dell'Ue - dichiara il commissario agli Affari Economici e Monetari Joaquin Almunia - sta uscendo dalla recessione. Questo è dovuto molto alle ambiziose misure intraprese dai governi, dalle banche centrali e dall'Ue che hanno non solo evitato un 'meltdown' sistemico ma hanno anche fatto partire la ripresa". "Proporremo all'Ecofin di confermare il 2011 come l'anno per applicare le exit strategy per tutti", conferma il commissario. Adesso è però essenziale, aggiunge Almunia, attuare "pienamente tutte le misure annunciate" e completare "la riforma del sistema bancario". Inoltre sulle prospettive di ripresa pesa la disoccupazione, che aumenterà nei prossimi mesi. E per l'Italia un grosso freno è rappresentato dal debito pubblico, ancora in crescita. "Il livello del debito pubblico italiano è preoccupante anche con tassi di interesse così bassi come quelli attuali", afferma Almunia, rispondendo alla domanda di un giornalista.

Italia, previsioni riviste al rialzo. La Commissione Europea ha leggermente migliorato le stime sul Pil dell'Italia per il 2009, portandole da -5% a -4,7%. Nelle previsioni d'autunno pubblicate oggi dall'Esecutivo comunitario inoltre per il 2010 l'Italia conoscerà una leggera ripresa con un +0,7% del Pil, che, a politiche invariate, dovrebbe consolidarsi nel 2011 con un +1,4%. "Nel 2010 e nel 2011 l'attività economica dovrebbe riprendersi gradualmente". Tuttavia l'economia italiana paga "debolezze di vecchia data": dalla scarsa produttività, al basso potenziale di crescita, al peso dell'elevatissimo debito pubblico. La ripresa nei prossimi due anni sarà guidata sopratutto dai consumi privati e dalle esportazioni.

Moody's mantiene rating AA2. Moderatamente ottimista sulle prospettive dell'economia italiana anche l'agenzia Moody's, che conferma il rating sull'Italia a AA2, "anche se la crisi economica pone importanti sfide sociali ed economiche". Il deterioramento dei debito pubblico è considerato infatti "compatibile con la capacità di aggiustamento dei conti pubblici da parte dell'Italia nel medio periodo".

Debito italiano preoccupante. E tuttavia il debito pubblico italiano continua a crescere. Se nel 2008 era al 105.8% del Pil, quest'anno dovrebbe salire di quasi 9 punti percentuali, al 114.6%. Per il 2010 la stima di Bruxelles è del 116.7%, dato che salirebbe al 117.8% nel 2011. Un livello preoccupante, sottolinea il commissario Almunia, ricordando che "Uno dei problemi fondamentali è quello del peso degli oneri del debito che sono pari al 5% del prodotto, un livello superiore a qualsiasi altro paese". Con un peso di questa natura l'Italia "non può finanziare investimenti in formazione, in infrastrutture di cui avrebbe bisogno".

Ripresa Ue da fine 2009. Secondo le previsioni d'autunno della Commissione, l'Unione Europea sta uscendo dalla crisi già nella seconda metà del semestre , anche se nell'intero 2009 il prodotto interno lordo scenderà del 4%. Nel 2010 invece tornerà a crescere, dello 0,7% nell'area euro come nell'Ue, e dell'1,5% nel 2011 per l'area euro e dell'1,6% nella Ue.Debito italiano preoccupante. E tuttavia il debito pubblico italiano continua a crescere. Se nel 2008 era al 105.8% del Pil, quest'anno dovrebbe salire di quasi 9 punti percentuali, al 114.6%. Per il 2010 la stima di Bruxelles è del 116.7%, dato che salirebbe al 117.8% nel 2011. Un livello preoccupante, sottolinea il commissario Almunia, ricordando che "Uno dei problemi fondamentali è quello del peso degli oneri del debito che sono pari al 5% del prodotto, un livello superiore a qualsiasi altro paese". Con un peso di questa natura l'Italia "non può finanziare investimenti in formazione, in infrastrutture di cui avrebbe bisogno".

Ripresa Ue da fine 2009. Secondo le previsioni d'autunno della Commissione, l'Unione Europea sta uscendo dalla crisi già nella seconda metà del semestre , anche se nell'intero 2009 il prodotto interno lordo scenderà del 4%. Nel 2010 invece tornerà a crescere, dello 0,7% nell'area euro come nell'Ue, e dell'1,5% nel 2011 per l'area euro e dell'1,6% nella Ue. Secondo gli economisti di Bruxelles, la ripresa è dovuta ai "miglioramenti del contesto esterno e delle condizioni finanziarie come alle misure di politica monetaria e di bilancio messe in atto".

Prospettive Ue ancora incerte. Non mancano tuttavia i rischi. Infatti, si legge nel rapporto della Commissione, "le prospettive rimangono altamente incerte e soggette a rischi non trascurabili ma che nel complesso sembrano compensarsi. Se le misure politiche si mostrassero più efficaci del previsto nel risanare il settore finanziario e migliorare la fiducia o se la domanda mondiale aumentasse ben oltre le stime, la ripresa potrebbe essere sorprendentemente più vigorosa".

Pesa l'incognita disoccupazione. Sulla ripresa europea che si profila per il 2010-2011, pesa l'incognita disoccupazione. Tra i rischi, ci sono "in particolare le condizioni del mercato del lavoro che rimangono difficili. Il tasso di disoccupazione nell'Unione europea dovrebbe raggiungere il 10,7% della popolazione attiva nell'area euro per il 2010 ed il 10,9% nel 2011. Le difficoltà del mercato del lavoro e gli ostacoli agli investimenti potrebbero così avere conseguenze più pesanti del previsto".

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