venerdì 6 novembre 2009

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Napolitano: "Incoraggianti segnali di ripresa per il nostro paese"

Roma, 5 novembre 2009 - "Continuerò a richiamare tenacemente il Paese e le forze che lo rappresentano alla necessità di una serena e condivisa considerazione degli interessi in gioco per il nostro Paese in questa complessa, cruciale fase storica. Liberiamoci di quel di più, di quel di troppo, in termine di esasperazione dei contratti e di contrapposizione dei punti di vista, che può compromettere il nostro domani". Lo afferma il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla cerimonia di consegna delle onorificenze ai Cavalieri del Lavoro.

Se in questo momento possiamo registrare segnali incoraggianti di ripresa e specificamente di ritorno in Italia alla crescita del prodotto industriale, lo si deve senza dubbio all’insieme degli energici interventi di emergenza e delle politiche di sostegno che i governi e le istituzioni internazionali hanno messo in atto, spingendo l’economia mondiale verso un netto risultato positivo previsto per l’anno 2010. Oggi non possiamo già esprimere facile ottimismo, ma guardare pacatamente alle prospettive più vicine e a quelle di più lungo termine".





Napolitano elogia le imprese e le banche. "Molto ha contato nel nostro Paese - dice il Capo dello Stato - la reattività delle imprese, dalle più grandi alla miriade di imprese medie e piccole. Un vasto mondo da cui sono venuti decisivi impulsi ed esempi di impegno a resistere, a non cedere, a non fermarsi, a rispondere con intelligenza, creatività e spirito competitivo alla stretta della crisi globale".



Sulle banche Napolitano fa suo "il giudizio positivo ribadito innanzitutto dal Governatore Draghi sulle prove che dinnanzi alla crisi ha dato di se il nostro sistema bancario, di cui per altro non sono state ignorate le sofferenze a cui è oggi esposto e a cui sono state nello stesso tempo indirizzate alcune importanti raccomandazioni come quella relativa alla necessità di un ‘intelligente, prudente, selettivo sostegno del creditò al processo di ristrutturazione delle imprese che deve ancora intensificarsi ed estendersi".



Sulla crisi Napolitano aggiunge: "Guardiamo tutti insieme al da farsi, nei suoi diversi aspetti, internazionali e nazionali. Guardiamo alle riforme di cui c’è bisogno e a cui si sta lavorando sul piano mondiale; alle riforme e alle scelte da adottare finalmente in Italia per risalire in tempi non troppo lunghi ai livelli di attività precedenti la caduta del 2008-2009 e per imprimere alla nostra economia e alla nostra società quel dinamismo che sono venute perdendo da oltre un decennio. Ci preoccupano nell’immediato, la riduzione dei consumi nelle famiglie e il peggioramento del mercato del lavoro, rilevandosi lì anche il tardare di una robusta ripresa degli investimenti. Ci preoccupano in prospettiva, i limiti persistenti nello sviluppo della ricerca, chiave decisiva per l’innovazione e per la crescita futura. Apprezzo su questo punto l’impegno della Confindustria, promotrice di un convegno cui domani presenzierò, che associa al tema della ricerca quello, altrettanto essenziale per il nostro futuro del mezzogiorno".

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