domenica 4 dicembre 2011

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"RINUNCIO ALLO STIPENDIO" Ma non intacco la casta Politica. Monti Monti come il mago zurlì

"RINUNCIO ALLO STIPENDIO" «Nel momento in cui si chiedono sacrifici a tutti i cittadini mi è sembrato doveroso rinunciare al mio compenso come Presidente del Consiglio e ministro dell'Economia». Lo ha detto il

premier, Mario Monti, in conferenza stampa

"RIDURRE I COSTI DELLA POLITICA" «Abbiamo accumulato in decenni gravi squilibri», ha detto il premier Mario Monti annunciando: «abbiamo adottato misure per ridurre da subito i costi della politica».

Di seguito le misure inserite nella bozza di manovra da 24 miliardi varata dal Consiglio dei Ministri.

IRPEF AL 46% PER REDDITI SOPRA I 75MILA EURO «In considerazione della eccezionalità della situazione economica internazionale e tenuto conto delle esigenze prioritarie di raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede europea, a decorrere dal 1° gennaio 2011 e fino al 31 dicembre 2014, l'aliquota del 43% è incrementata di 3 punti». Lo prevede una bozza di manovra. L'aumento scatta sopra i 75.000 euro

SCURE SULLE AUTHORITY Scure della manovra sulle autorità indipendenti. Dalla Consob all'Antitrust è previsto infatti un calo del numero dei componenti. In particolare il numero dei componenti del Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è ridotto da otto a quattro, escluso il Presidente; quello dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture è ridotto da sette a cinque, compreso il Presidente. Per l'Autorità per l'energia elettrica e il gas in numero è ridotto da cinque a tre, compreso il Presidente; dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato è ridotto da cinque a tre, compreso il Presidente; della Commissione nazionale per la società e la borsa Š ridotto da cinque a tre, compreso il Presidente; del Consiglio dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo è ridotto da sei a tre, compreso il Presidente; della Commissione per la vigilanza sui fondi pensione è ridotto da cinque a tre, compreso il Presidente; della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche è ridotto da cinque a tre, compreso il Presidente; della Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali Š ridotto da nove a cinque, compreso il Presidente

ICI-IMU SULLA PRIMA CASA Arriva nel 2012 l'imposta municipale e riguarda anche «l'abitazione principale e le pertinenze della stessa». Lo prevede la bozza della manovra: l'aliquota ordinaria è dello 0,76%, mentre per l'abitazione principale è ridotta allo 0,4%. L'aliquota di base dell'imposta sarà dello 0,76 per cento, ma i comuni possono modificare, in aumento o in diminuzione, l'aliquota di base sino a 0,3 punti. Per le prime case e per le abitazioni date in affitto, l'aliquota sarà dello 0,4% ma anche qui ai comuni è data la possibilità di aumentarla o diminuirla dello 0,2%. percentuali, ovvero sino a 0,2 punti percentuali l'aliquota stabilita per l'abitazione principale e per le relative pertinenze, e per gli immobili locati. Una volta che sarà determinata l'imposta, per le prime case, si dedurrano 200 euro, fino all'ammontare dell'importo totale.

LIBERALIZZATI FARMACI FASCIA C Liberalizzalizzazione per i farmaci di fascia 'C' che saranno venduti anche nelle parafarmacie e nuove regole per l'apertura di nuove farmacie (il numero delle autorizzazioni sarà stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 4.000 abitanti). Lo prevede la bozza della manovra

SOPPRESSI INPDAP ED ENPALS L'Inpdap e l'Enpals sono soppressi dalla data di entrata in vigore del presente decreto e le relative funzioni sono attribuite all' Inps, che succede in tutti i rapporti attivi e passivi degli Enti soppressi. Lo prevede la bozza di manovra.

IVA AL 23% Dal primo gennaio 2013 le aliquote Iva del 10 e del 21% sono incrementate di 2 punti percentuali. Dal gennaio 2014 scatta un ulteriore aumento di 0,5 punti. Lo prevede la bozza di manovra. Si tratta di una clausola di salvaguardia che sostituisce il taglio lineare del 20% previsto nella precedente manovra per le agevolazioni fiscali

SOGLIA TRACCIABILITÀ A 1000 EURO La per la tracciabilità è fissata a 1.000 euro. È quanto si legge nella bozza di manovra in entrata al Consiglio dei ministri.

AUMENTO BOLLO CONTO CORRENTE Un intervento sui patrimoni è previsto tramite il riaggiustamento dei bolli che si applicano sui conto correnti e il conto titoli. Lo ha detto, secondo quanto riportano fonti presenti all'incontro con gli enti locali, il ministro dei rapporti con il parlamento Piero Giarda

FISCO ATTENTO A FAMIGLIA E LAVORO «Tutti voi avete osservato che nei nostri interventi c'e una parte non detta: quella fiscale - ha detto Mario Monti alle parti sociali -. Su questo aspetto si misura il tasso di equità. Non lo abbiamo fatto solo per riservatezza, ma perché vi abbiamo voluto ascoltare così da orientare anche le nostre scelte. Credo che nella parte riguardante la famiglia e il prelievo sul lavoro troverete, nei provvedimenti, traccia di questa riunione».

CONTRIBUTI AGLI AUTONOMI Dal primo gennaio 2012 le aliquote contributive pensionistiche di finanziamento e di computo delle gestioni pensionistiche dei lavoratori artigiani e commercianti iscritti alle gestioni autonome dell'Inps sono incrementate di 0,3 punti percentuali ogni anno fino a raggiungere il livello del 22%. Sempre dal primo gennaio le aliquote contributive pensionistiche dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni iscritti alla relativa gestione autonoma dell'Inps sono rideterminate. Lo prevede la bozza di manovra

PRESCRIZIONE ANTICIPATA PER LE LIRE Prescrizione anticipata delle lire in circolazione. Lo prevede la bozza di manovra. Le banconote, i biglietti e le monete in lire ancora in circolazione si prescrivono a favore dell'Erario con decorrenza immediata per essere riassegnate al Fondo ammortamento dei titoli di Stato

TAGLI AGLI ENTI LOCALI La discussione è stata lunga e intensa ma alla fine ha portato, almeno per le Regioni, i risultati sperati: sembrano svanire infatti i timori di tagli pari a 2,5 miliardi di euro che, secondo le indiscrezioni circolate nelle ore scorse, si sarebbero dovuti abbattere sul Fondo sanitario nazionale da circa 108 miliardi di euro, quello con il quale le Regioni finanziano, in sostanza, la sanità. Maggiori entrate per la sanità dovrebbero arrivare da un intervento su Irpef «concordato con le Regioni ma perequato a livello nazionale». E anche sul trasporto pubblico locale, le Regioni sembrano averla spuntata: avrebbero infatti ottenuto dall'esecutivo l'assicurazione di un aumento dell'accisa sui carburanti dello 0,038% con la quale finanziare il trasporto che altrimenti, dal 1 gennaio, dicono da tempo i governatori, è in serio pericolo. I presidenti delle Regioni non si sbilanciano nel cantare vittoria, ma se le cose andranno realmente così sono più che soddisfatti.

«Il governo ha compreso la gravità di queste due questioni - spiega il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - non per le Regioni, ma per i cittadini. Il sistema sanitario deve essere a carico della fiscalità generale e il Fondo per il 2012 non può essere ulteriormente ridotto». Quanto al trasporto, «attraverso una lunga discussione abbiamo convinto il governo a trovare un'altra strada e quindi abbiamo scongiurato tagli», sottolinea il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, che ha aggiunto: «leggeremo i testi, ma non abbiamo motivo di dubitare. Se le cose saranno così reputiamo che si sia trovata risposta a due problemi che rischiavano di esplodere». Errani ha posto poi altre questioni all'esecutivo, prima fra tutte quella di fare il punto sul federalismo fiscale. «La situazione così come è non ha possibilità di effetti positivi. E bisogna attivare la commissione su finanza pubblica». Certo, non tutti i governatori sono del tutto soddisfatti. Il presidente del Lazio, Renata Polverini, resta dell'idea «che occorreva dare un segnale forte con una patrimoniale vera».

«Mi chiedo perchè non si vuole prendere in seria considerazione un contributo di solidarietà dai capitali scudati», osserva il governatore della Toscana, Enrico Rossi, il quale ricorda che si tratta di 105 miliardi di capitali rientrati in Italia che hanno pagato solo il 5% mentre in Francia e Germania oltre il 20%. «E poi mi domando: perchè non si vuole fare la gara per le frequenze tv?». Il governatore della Campania, Stefano Caldoro, sottolinea invece che non è ancora chiaro lo sforzo chiesto dal governo alla spesa centrale. Quali saranno i risparmi nazionali?«. Il governatore della Basilicata, Vito De Filippo, non nasconde »le difficoltà, anche drammatiche, che ci saranno, con bilanci sempre più ingessati, ma siamo consapevoli che sia il momento della responsabilità«. »Siamo fiduciosi che la stesura finale della manovra del Governo acquisisca le indicazioni che sono arrivate dalle Regioni«, aggiunge il presidente delle Marche, Gian Mario Spacca. »Ha apprezzato soprattutto la parte della manovra economica del Governo Monti che riguarda il sostegno alla crescita«, ragiona il governatore dell'Umbria, Catiuscia Marini. L'impatto della manovra sarà "enorme per i cittadini" ma la sensazione è che »la situazione sia assolutamente complessa«, riassume il presidente della Liguria, Claudio Burlando.

Rimangono invece confermati i tagli che le indiscrezioni attribuivano a danno delle Province e dei Comuni: 500 milioni per i primi e 1,4 miliardi per i secondi. »Per noi vuol dire di fatto azzerare i trasferimenti dello Stato alle Province. Comprendiamo la drammaticità del momento, ma chiediamo misure di equità e rilancio dello sviluppo«, spiega il presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione. »Abbiamo dato la nostra disponibilità in questo momento grave: ci è stata descritta una situazione drammatica, l' Italia ha responsabilità di indicare una direzione«, dice il presidente dell'Anci, Graziano Delrio, il quale annuncia che dal ritorno dell'Ici e dalle rivalutazioni catastali, previsti dalla manovra, arriveranno 10-12 miliardi nessuno dei quali però andrà ai comuni. In compenso, dal governo sarebbe arrivata un'apertura per rivedere il Patto di stabilità.

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