giovedì 29 aprile 2010

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Crisi Grecia, asse Obama-Merkel: piano da 120 miliardi di euro.

ROMA (29 aprile) - Gli Stati Uniti concordano con la Germania sulla necessità di «azioni risolute da parte della Grecia» e «tempestivo sostegno dal Fondo Monetario Internazionale e dai governi europei» per gestire le difficoltà di Atene.
Le nuove linee per fronteggiare la crisi in Grecia sono state delineate in una telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il cancelliere tedesco Angela Merkel che ha approvato il piano di salvataggio della Grecia. Saranno necessari 120 miliardi di euro. Standard&Poor's ha tagliato anche il rating della Spagna (da AA+ ad AA) dopo quello del Portogallo.

Borsa di Atene in forte rialzo in attesa del via libera agli aiuti Ue-Fmi. Positive anche le altre borse europee.

Il governo di Atene intanto oggi sottolinea come non sia in grado di fissare «linee rosse», cioè limiti alle misure di austerità chieste da Ue-Fmi. Il portavoce Giorgio Petalotis in dichiarazioni alla TV Skai ha aggiunto che ci saranno «misure dolorose» senza specificare se riguarderanno anche il 2010 oppure no nel quadro del piano triennale di risanamento.

Oggi incontro i sindacati per informarli sulle nuove «dolorose misure».

Non si escludono nuovi aumenti dell'Iva su alcolici, sigarette e carburanti, nuovi tagli alle indennità dei dipendenti pubblici, congelamento dei salari nel settore privato, flessibilizzazione delle relazioni di lavoro e liberalizzazione dei limiti sui licenziamenti nel settore privato. Non ha escluso tagli alla tredicesima e quattordicesima mensilità, affermando tuttavia che la questione è ancora in discussione. Alcune misure saranno provvisorie e altre permanenti. Il portavoce ha aggiunto che entro il fine settimana saranno conclusi i negoziati con Ue-Fmi.

Intanto l'economista Attali lancia l'allarme: in pochi mesi l'euro potrebbe scomparire. «Ormai non è più questione di mesi ma di settimane. Se non ci sarà un'azione estremamente forte e immediata, l'anno prossimo l'euro non ci sarà più». È quanto afferma, in una intervista a Repubblica, l'economista francese Jacques Attali commentando gli sviluppi della crisi economica greca.

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