giovedì 25 ottobre 2012

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IMU a rischio aumento e bankitalia avvisa:abbassare pressione fiscale

ROMA 25 OTTOBRE 2012 E’ guerra di cifre sulla legge di stabilità. I partiti stringono d’assedio il governo e chiedono modifiche,mentre il ministro dell’Economia Grilli la difende strenuamente. Secondo i suoi calcoli, il 99 per cento dei contribuenti avrà benefici fiscali dalla legge, con un risparmio medio pro capite di 160 euro. Numeri che si scontrano, però, con le valutazioni degli istituti pubblici che vigilano sull’economia del Paese. Bankitalia avverte che c’è il rischio di un aumento dell’Imu e delle tariffe locali. Ma c’è qualcosa che spaventa ancora di più nelle parole dei tecnici di via Nazionale. L’opportunità di una nuova manovra in primavera per «assicurare il pareggio di bilancio anche dopo il 2013». Un’altra mini stangata che andrebbe ad aggiungersi a quelle già varate dal governo dei professori. Ad oggi però sono le misure contenute nella legge di stabilità a lasciare perplessi. Ancora Bankitalia, ricorda che l’Iva è una delle imposte più evase, per cui sono necessari maggiori controlli. L’Istat calcola che a “essere meno beneficiati” dalle scelte fiscali del governo saranno “le famiglie con figli”, mentre l’aumento dell’Iva di un punto, “interesserà l’80% della spesa per consumi”. Anche la Corte dei conti si muove sulla stessa linea e vede il pericolo di un aumento della tassazione locale. I comuni, infatti, potrebbero essere tentati di aumentarle per compensare il taglio delle risorse operato da parte del governo centrale. I conti non tornano nemmeno ai partiti. Il segretario del Pd, Bersani polemizza con Grilli e definisce «ardito dire che la legge così come è non pesa sulle condizioni di vita dei cittadini e sulla domanda interna». Ma sono anche Udc e Pdl, che in serata ha visto Monti sul tema, a chiedere modifiche ai punti fondamentali della manovra: detrazioni, aumento Iva, scuola e tagli alla sicurezza. Il rischio che il malumore dei partiti, sospinto dal clima da campagna elettorale, renda più fragile il governo Monti e spaventi i mercati internazionali è evidente anche agli occhi del presidente Napolitano. Il Colle ha infatti ammonito le forze politiche a rispettare le politiche di bilancio messe in campo finora e a non abbandonare la strada del rigore. «Se cambiassimo rotta adesso – chiede Napolitano - a che pro sacrifici, tasse e riforme?». Il timore che la manovra venga stravolta è condiviso dal governo, irritato dalle pressioni dei partiti. L’esecutivo ribadisce di essere disponibile a rivederne alcuni punti, ma senza stravolgimenti. E soprattutto senza toccare i saldi. span>

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