Emettevano e utilizzavano false fatturazioni, redigendo anche perizie immobiliari che consentivano di «gonfiare» il valore di alcuni terreni e di altri immobili, su cui poi venivano sviluppati progetti immobiliari, da vendere alle società di leasing appartenenti al gruppo bancario del Monte dei Paschi di Siena.
La truffa è stata scoperta dai finanzieri del comando provinciale di Salerno che stamani su disposizione della procura della Repubblica di Vallo della Lucania hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari e sequestrato beni mobili ed immobili per un valore complessivo di sei milioni di euro.
Le misure cautelari hanno raggiunto un imprenditore di Vallo della Lucania, S.G. di 53 anni, la moglie D.A.B di 47 anni, un commercialista di Capaccio, B.T., un intermediario finanziario L.B. di Napoli, un architetto, perito del gruppo finanziario, L.A. di Capua (Caserta) e due imprenditori agricoli di Capaccio.
Per un collaboratore dell'imprenditore vallese, che resta il principale indagato, è scattato l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tutti risultano indagati per i reati di associazione per delinquere, truffa, frode fiscale per emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e falso, commessi nell'ambito di una serie di compravendite artificiose di immobili.
Il giro di fatturazioni false scoperto dalle fiamme gialle di Vallo della Lucania, che coinvolge dieci società operanti nel territorio campano e toscano, ammonta a circa 4 milioni di euro. La truffa consentiva al gruppo di ricevere ingenti finanziamenti da parte dell'istituto di credito, attraverso una sopravvalutazione di terreni e aziende agricole. Con l'apporto determinante di un consulente fiscale e di un broker finanziario operante per conto del gruppo bancario, il gruppo riconducibile all' imprenditore vallese, acquistava aziende agricole, società e terreni edificabili, di valore non elevato che poi venivano ceduti alle società di leasing sulla scorta di valori gonfiati, di perizie fittizie, predisposte da un architetto incaricato dalla banca, anche egli finito ai domiciliari.
Nel corso dell'operazione sono sequestrate anche diverse autovetture di lusso, tra le quali alcuni fuoristrada, una Porsche Panamera e una motocicletta di grossa cilindrata, immobili, tra cui appartamenti, ville ed uffici di proprietà degli indagati, due aziende agricole, una delle quali dedita all'allevamento bufalino, le quote di tre società di capitali nonchè le disponibilità finanziarie (denaro e titoli) presenti nei rapporti bancari intestati o comunque riconducibili alle persone fisiche e giuridiche coinvolte nelle illecite attività

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