giovedì 27 ottobre 2011

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La Crisi è un invenzione della Sinistra Trony spopola a roma 5000 persone a comprare

ROMA 27 Ottobre 2011 Non ci sono paragoni. Se non con il Natale, il nubifragio e il derby. Lo slogan di Trony riecheggia beffardo nelle orecchie dopo che l'inaugurazione di un nuovo megastore della catena di
elettronica, con promessa di maxisconti, ha mandato mezza Roma in tilt. Migliaia di persone a Ponte Milvio, zona nord della capitale, vicino allo stadio Olimpico, si trovano là per arraffare un IPhone, un microonde o un aspirapolvere a prezzi stracciati, alcuni anche al di sotto dei cento euro. Gente in fila fin dalle cinque del mattino, molti extracomunitari, traffico in tilt almeno dalle 8 in una delle porte d'accesso ai quartieri centrali della città. Ben duecentocinquanta vigili urbani sono stati alla fine mobilitati, un pò increduli, per Tangenziale e Grande raccordo anulare congestionati, placare nervosismo tra chi aspettava per fare l'affare e quelli che avrebbero solo voluto arrivare al lavoro. Il che già nei giorni normali non è una passeggiata. A poche ore dalla chiusura si parla di oltre due milioni e mezzo di euro spesi, circa 270 per ogni cliente. A una settimana esatta dalla pioggia del secolo, con la quasi alluvione costata un morto e tanto caos, la Capitale si è così bloccata di nuovo: troppo allettanti le offerte su high-tech ed elettrodomestici, specie in tempi di crisi. Molti hanno dormito col sacco a pelo sul posto, in via Riano, e all'alba c'era già ressa davanti al megastore, e mentre i primi shopper d'assalto uscivano con i pacchi, intorno l'ingorgo si estendeva come un blob. Polizia e carabinieri hanno dovuto dare manforte alla vigilanza privata e alcuni ragazzi stufi di aspettare hanno tentato una sortita finendo per spaccare una vetrina. Sono volati anche schiaffi per un posto in 'pole position'. Alla fine l'ingresso è stato vietato a bambini e disabili per motivi di sicurezza. Disagi sono stati segnalati dall'Agenzia per la Mobilità anche a San Giovanni e Prenestina. Insomma, addirittura dall'altra parte di Roma. Ventotto le linee d'autobus rallentate, anche perchè intanto la linea B della metropolitana era parzialmente interrotta per un tentato suicidio. Senza contare il corteo del Papa in movimento e l'inaugurazione della Festa del Cinema all'Auditorium, anche questa non lontano da Ponte Milvio. In sindaco di Roma, Gianni Alemanno dà mandato all'Avvocatura capitolina di «valutare la possibilità di una richiesta di risarcimento danni nei confronti della città di Roma». L'azienda di elettronica in serata invia le sue scuse: «A nome della compagnia Trony - afferma Alessandro Febbraretti, amministratore unico -, rivolgo le più sentite scuse alla Città e al Sindaco Gianni Alemanno. Siamo davvero spiacenti dei disagi arrecati questa mattina». «Un negozio di questo genere - sottolinea il primo cittadino - dovrebbe essere collocato in un'area più periferica e non in un posto cos centrale». Ma il suo assessore al Commercio Davide Bordoni difende il megastore: «Crea nuovi posti di lavoro e rilancia il mercato rionale». «Ogni giorno a Roma c'è un imprevisto», incalza il Pd Roma, mentre a Corso Francia i militanti del Movimento per l'Italia e Riva Destra espongono lo striscione «Trony, caos senza paragoni». Puntuale il Codacons, che promette di far pagare i danni subiti dai romani. Tra i tanti che si sono rivolti all' associazione dei consumatori, un cittadino che non è riuscito ad arrivare in tempo per la laurea della moglie. Ha promesso che farà causa. Quanto alle vendite, gli sconti durano 10 giorni, e c'è chi comincia ad augurarsi un rapido esaurimento delle scorte.

TUTTI IN FILA Famiglie di precari che dormono in strada per portare a casa una lavatrice a prezzi stracciati, extracomunitari che acquistano per rivendere la merce ricavando qualche spicciolo, ma anche feticisti della tecnologia figli di famiglie bene e genitori 'delegatì dalla propria prole. Insomma i bisogni, quelli che la crisi azzera, ma anche lo status symbol, anzi il tech-symbol. È stato un 'assalto ai fornì in versione tecnologica, quello di oggi nella Capitale, dove circa 25mila persone hanno mandato in tilt Roma per la corsa ai maxisconti del megastore Trony, appena inaugurato. Giovani e cinquantenni, fan squattrinati di Steve Jobs, 'nerd' della Roma bene e stranieri, hanno aspettato in piedi per ore e ore, litigando tra loro e spingendo verso le entrate pur di accaparrarsi gli ultimi modelli di elettrodomestici e cellulari: chimere del consumismo dei 'nuovi poverì. In massa hanno vuotato i portafogli spendendo ognuno in media 270 euro. «Avremmo dovuto aspettare un bel pò prima di comprare quella lavatrice se non ci fossero stati questi sconti», spiega una giovane coppia di precari, che guadagna «mille e cinquecento euro al mese in due». Nelle casse che battevano incessantemente scontrini, invece, sono finiti in tutto oltre due milioni e mezzo di euro. All'uscita c'era chi esibiva come un trofeo la scatola con il proprio oggetto dei desideri, «tanto sudato, fiero di avercela fatta». «Sono stato uno dei primi ad entrare e sono riuscito a prendere quello che volevo - ha raccontato un uomo in fila alla cassa con un televisore e due pc portatili - Una tv a quel prezzo non potevo farmela scappare». A scatenare anche a Roma la sindrome da acquisto compulsivo (Gas:'Gear Acquisition Syndromè, ndr), che in Inghilterra molti definiscono come una vera e propria patologia, è stato un volantino distribuito nei giorni scorsi. Sono proprio i prodotti sulla prima facciata, di cui tre venduti a prezzi sotto i cento euro, ad essere andati a ruba in poco meno di un'ora: cellulari I-Phone, e particolari modelli di televisori da 32 pollici, lavatrici e computer notebook. «Siamo qui dall'alba - dice delusa una ragazza - volevamo comprare due I-phone, uno per me l'altro per mia madre, ma sono finiti nel giro di mezz'ora. È impressionante». E c'è chi tra la folla imbufalita, al leit-motiv del «compro purchè risparmio», ha avuto paura. «C'è stata quasi una rissa all'apertura - spiega un ragazzo - perchè gli extracomunitari hanno cominciato a spingere su per le scale. Alcuni sono saliti addosso ad altre persone per poter arrivare prima». «Abbiamo aperto mezz'ora prima del previsto - ha spiegato un dipendente di Trony - perchè c'erano migliaia di persone. Io sono arrivato qui alle 6 e già erano in fila centinaia di persone. Alcuni hanno passato la notte qui fuori in sacco a pelo per un televisore lcd». Guarderanno la tv dal loro nuovo schermo piatto, forse fremendo già da domani per il prossimo modello di televisore appena mandato in onda dagli spot. Ancora per un giorno, le bollette possono aspettare.

E' SCIAME Più che l'effetto crisi, l'effetto 'sciamè, spesso legato al tam tam sul web. E soprattutto la conferma del fascino irresistibile di telefonini e gadget elettronici, che sempre più «si incaricano della nostra felicità»: così il sociologo Domenico De Masi legge l'assalto ai maxisconti del nuovo megastore Trony che oggi ha mandato Roma in tilt. «Ci sarà stato un effetto valanga su un'offerta particolarmente vantaggiosa legata a oggetti di uso comune - argomenta De Masi, docente di Sociologia delle Professioni alla Sapienza, interpellato dall'ANSA -, una sorta di effetto sciame, del tutto imprevisto, tipico della nostra società contemporanea e spesso veicolato da Internet». Più che «trarne conclusioni sulla crisi complessiva», De Masi vede nell'evento la conferma del successo degli oggetti elettronici di culto: «Non possiamo negare che sono di grande ghiottoneria, peraltro meritatissima. In fondo ci impediscono di perderci, di annoiarci, di dimenticare e di stare da soli: quattro ingredienti bomba della nostra felicità. Pensi soltanto per quanti secoli gli uomini hanno sofferto la solitudine, la noia, la dimenticanza». Quanto all'identikit dei coraggiosi che si sono accampati fin dall'alba davanti al megastore, «scommetterei che erano soprattutto giovani. Non credo proprio - conclude scherzando il sociologo - che ci siano stati manager a fare la fila»
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