sabato 31 dicembre 2011

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Passera vende tutte le sue azioni Intesasanpaolo e incassa 8,3 milioni

ROMA - Come promesso qualche giorno fa in tv, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha venduto tutte le sue azioni Intesasanpaolo.

Incassati 8,3 milioni. L'ex amministratore delegato del gruppo milanese - secondo l'ultimo bilancio disponibile dell'istituto - possedeva 6.426.499 azioni Intesasanpaolo. Titoli assegnati al ministro negli anni scorsi come bonus per il lavoro alla guida della banca, dove è rimasto per quasi dieci anni (nel 2010 il suo stipendio è stato di 3,8 milioni di euro). Se Passera ha venduto tutti i titoli che aveva in portafoglio ai prezzi attuali (1,294 euro), ha incassato dunque 8,3 milioni di euro. Una cifra notevole ma lontanissima (circa un quinto) da quella che avrebbe potuto portare a casa se avesse ceduto le azioni qualche anno fa quando erano ai massimi.

«Vendere ora una disgrazia». Nell'intervista a Che tempo che fa su Rai 3 del 18 dicembre scorso, Passera aveva infatti spiegato che vendere ora per lui sarebbe stato un disastro. Il conflitto di interessi sulle azioni Intesa, aveva sottolineato il ministro, «non c'è, e non era mia intenzione fare questo annuncio, ma le vendiamo e basta. È una disgrazia, è sbagliato - aveva aggiunto - ma così ci togliamo il dubbio».

L'annuncio di Passera. «Vorrei prima di tutto sgombrare il campo dei presunti conflitti di interesse. Pur non avendo alcun l'obbligo di farlo, nei giorni scorsi ho vendute tutte le mie azioni Intesa Sanpaolo, come avevo preannunciato in una recente intervista televisiva», ha scritto oggi Passera sul Corriere della Sera. «Pur non avendo alcun obbligo di farlo, ho provveduto, inoltre, a donare la piccolissima partecipazione che detenevo nel Campus Biomedico - sottoscritta per pure finalità filantropiche - a una delle persone più impegnate nel progetto. "Mi sono liberato" non certo per obbligo - ha continuato - anche della minima partecipazione che avevo nella società Day Hospital International, donandola a un altro azionista che condivideva con me le finalità filantropiche con cui l'iniziativa nacque parecchi anni fa».

Le società di famiglia. Passera, poi, citando l'articolo di Milena Gabanelli di ieri sul Corriere della Sera, spiega che lì «si fa riferimento anche alla società della mia famiglia d'origine, alla quale fanno capo due alberghi e due immobili a Como, nella quale possiedo una quota di minoranza (33%), per due terzi in nuda proprietà, e nella quale non svolgo alcuna attività né gestionale né amministrativa. Il fatto che questa società possegga una piccolissima partecipazione finanziaria nell'albergo Villa D'Este mi pare del tutto irrilevante da qualsiasi punto di vista».

Sì agli stipendi dei ministri in Bot. Infine, il ministro chiude con un 'post scriptum': «Non avrei nulla da eccepire se lo stipendio da ministro mi venisse pagato in Bot».


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venerdì 30 dicembre 2011

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13 mila euro come regalo di natale in Ipad ai politici


SIRACUSA / Oltre 13 mila euro a bilancio nelle casse della provincia di Siracusa per regalare ad ogni consigliere un Ipad2. Sorpassati i più cordiali e meno dispendiosi cesti, il settore “Affari generali” ha fatto il salto di qualità puntando alla tecnologia di nuova
generazione. “una spesa per il risparmio” avrebbero giustificato dalla provincia. Con i nuovi mezzi hi tech infatti le comunicazioni saranno più veloci e quindi si risparmierà qualcosa, forse solo tempo.
Ai consiglieri infatti non sarà soltanto dato in dotazione l’hardware da 16 giga – per il valore totale di 11 mila e 450 euro, ma anche il traffico dati che costerà poco meno di 2 mila euro
In momento in cui la comune gente è vicina alla povertà ecco cosa si permette la politica degli affari personali!!
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Mario Monti sollecita i controlli degli evasori ecco i primi di una lunga lista di Evasori

BELLUNO - Un idraulico, due artigiani del settore edile ed un agente di commercio lavoravano tranquillamente nella conca ampezzana, avevano un tenore di vita agiato e proprietà immobiliari di pregio a Cortina, ma tutti condividevano lo stesso vizietto: si dimenticavano di presentare le dichiarazioni dei redditi.

I quattro evasori non sono sfuggiti alle verifiche della guardia di finanza che attraverso controlli incrociati, utilizzando gli strumenti informatici e le banche dati e con riscontri presso i clienti, è riuscita a ricostruire le effettive attività svolte ed il relativo volume d'affari degli imprenditori.

Evasori da 70 e 40 anni. L'evasione dei tributi non aveva età: dai quasi settanta anni dell'idraulico ai quaranta degli artigiani dell'edilizia, uno dei quali scorrazzava per le vie di Cortina d'Ampezzo con il suo costosissimo Suv. Le indagini fiscali hanno consentito di contestare ai quattro, complessivamente, oltre 500mila euro di redditi occultati al fisco, nonché oltre 100mila euro di iva sottratta alle casse dell'erario.

In più l'agente di commercio era stato cancellato dall'albo della Camera di Commercio dal 2001. Per l'agente di commercio è scattata anche una denuncia all'autorità giudiziaria per esercizio abusivo della professione.
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giovedì 22 dicembre 2011

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Scoperte le truffe ai danni del sito assicurazioni on line Facile.it


Se i rincari delle polizze assicurative preoccupano tutti, è anche vero che sono in parte conseguenza delle truffe compiute ai danni delle compagnie. A dare una prova tangibile di quanto siano comuni i tentativi di frode alle assicurazioni è il comparatore online di polizze RC Facile.it, che ha analizzato le richieste di copertura RC auto e moto giunte al sito negli ultimi dodici mesi scoprendo che il 3% di queste nascondeva un tentativo di truffare la compagnia.
I tentativi di truffa ? il 2% del totale degli incidenti segnalati alle autorità, 83 mila nel 2009 secondo l'Isvap - non sono legati solo ai sinistri con danni maggiorati, ma sono rintracciabili anche al momento della stipula della polizza Rc auto o moto. Il principale documento che si prova a modificare in questa sede è il certificato di residenza, nel 40% dei casi: si arriva ad inventare persino lo stemma del Comune, oltre che i dati e le cariche dei responsabili amministrativi. Seguono, con il 38%, gli attestati di rischio con indicazioni scorrette in merito al numero dei sinistri causati negli ultimi cinque anni assicurativi. Nel 17% dei tentativi di frode ad essere modificata è invece la carta d'identità: nelle fotocopie inviate i truffatori manomettono la città di residenza, che magicamente si sposta in città più "virtuosa" (spesso del Nord Italia). Nel restante 5% troviamo documenti di varia natura, tra cui i libretti di circolazione, di cui si vanno a modificare sia i dati del veicolo, sia quelli del proprietario.
Benché tentativi di questo tipo provengano da tutte le regioni d'Italia, le aree in cui si concentra il maggior numero di frodi sono le stesse in cui i premi assicurativi sono più elevati. Questo è, purtroppo, un circolo vizioso; un alto numero di frodi (tentate o compiute) porta le compagnie ad avere tariffe più alte e alcuni automobilisti a cercare di ovviare a questi costi.
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sabato 10 dicembre 2011

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Parlamento in rivolta contro i tagli agli stipendi di deputati e senatori previsti dal decreto "salva-Italia".

Propongo che vengano resi noti i nominativi dei deputati e senatori a favore o contro il taglio dei loro vitalizi.
come volevasi dimostrare, alla prima occasione questi signori dimostrano il loro poco attaccamento alla nazione, alla patria e alla cittadinanza!!!. tutti paghiamo, tutti dobbiamo fare sacrifici tranne loro che continuano ad ingrassare....FATE SCHIFO!!!!!!

Nella manovra del premier Mario Monti, all'articolo 23, c'è una
norma che se applicata si potrebbe tradurre in un taglio significativo agli stipendi di deputati e senatori, che dovrebbero essere livellati, come previsto dalla manovra estiva varata dall'ex ministro del Tesoro Giulio Tremonti, alla media europea dopo una analisi di una commissione presieduta dal numero uno dell'Istata, Enrico Giovannini. Un provvedimento che riguarda anche molti alti burocrati dello Stato e quasi tutte le autorità di garanzia, esclusa la Banca d'Italia.

Deputati e senatori non vogliono però che a decidere sui loro stipendi sia il governo e reclamano l'autonomia di Montecitorio e Palazzo Madama. La commissione Affari costituzionali ha già dato parere negativo e c'è una intesa di massima per modificare il decreto "salva-Italia" di Monti su questo punto. L'emendamento che modificherà la norma taglia indenità, ha detto oggi il relatore della manovra Pier Paolo Baretta (Pd) «potrebbe essere nostro o del governo». «La Commissione Giovannini deve portare a termine il suo lavoro - ha aggiunto Baretta riferendosi al gruppo che sta studiando l'equiparazione degli stipendi italiani a quelli europei - ma il punto è che il governo non può agire con un decreto ma è il Parlamento che lo deve recepire».

«Si sta lavorando per un emendamento in cui si stabilirà un tempo massimo entro cui la commissione» presieduta Giovannini «dovrà intervenire» sul taglio degli stipendi dei parlamentari, ha precisato il vice capogruppo del Pdl alla Camera Massimo Corsaro annunciando che si va verso uno slittamento dei tempi per il taglio. «Eventualmente la nuova formulazione servirà per dare qualche mese in più di tempo. In ogni caso si tratta di un atto che deve fare il Parlamento e non il governo», ha aggiunto Corsaro. Insomma i tagli agli stipendi dei deputati possono aspettare.

«Escludo che nel Parlamento ci possa essere un'azione dilatoria o di contrasto nei confronti di quello che inopportunamente il Governo ha inserito nel decreto: la riforma delle indennità e del trattamento economico degli stipendi dei parlamentari, adeguandoli alla media di quelli degli
altri paesi europei», ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini.

«Nel decreto legislativo del governo - ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini - la norma era scritta male perché non è possibile intervenire sulla materia per decreto. Questo argomento è prerogativa delle Camere e il Parlamento valuterà adeguatamente. Escludo un'azione di contrasto tra Parlamento e governo su questo argomento».

«Ancora una volta, con motivazioni pretestuose è stata dichiarata inammissibile la proposta di abolizione dei vitalizi dei parlamentari. La casta è senza vergogna perché pensa a tutelare se stessa persino nel momento in cui chiede sacrifici ai cittadini, fa pagare ai lavoratori, alle imprese e alle famiglie il costo del risanamento. È proprio la politica che dovrebbe dare il buon esempio e rinunciare ai propri privilegi in un momento difficile per tutto il Paese», ha affermato il vice capogruppo Idv alla Camera Antonio Borghesi commentando la dichiarazione di inammissibilità di alcuni suoi emendamenti alla manovra del governo con i quali si chiedeva l'abolizione dei vitalizi per deputati e senatori. «È proprio da questo atteggiamento di autotutela - prosegue - che nasce l'indignazione popolare ed il sentimento dell' antipolitica, che allontana i cittadini dalla vita pubblica. È stata scritta una brutta pagina, ma l'Italia dei Valori non demorde e continuerà questa battaglia di trasparenza e di giustizia sociale a nome di tutti i cittadini che sono stanchi di essere presi in giro».
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Iva servizi vaticano? Ecco il mio problema con le suore

Ringrazio il Blog Affari e Finanze che pubblica il mio problema.
Dunque vivo in un complesso che e' di proprieta' del Vaticano in zona Aurelia a Roma. Le suore in questo complesso svolgono attivita' alberghiere a scopo 'missionario' (75 euro una doppia... ) chiaramente non pagando IVA ed ICI. Hanno anche costruito un parcheggio che affittano agli altri inquilini del complesso che non necessariamente devono far parte della loro associazione. Io ho sottscritto un contratto in cui mi impegno a pagare 60 euro al mese piu' IVA. Non ho retto piu' quando in seguito all'ultima manovra finanziaria mi hanno chiamato per dirmi che dovevo 'aggiustare' il pagamento mensile per l'aumento dell'IVA dal 20% al 21%. Visto che loro non la pagano, non solo non penso di aggiustarla ma vorrei proprio pagare solo la base di 60 euro. Il concetto e' che secondo me, non pagandola loro, il fatto che la chiedano sia a tutti gli effetti una truffa. Qualcuno sa dirmi se passo dalla parte del torto? Continua a leggere!
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Verso emendamento su stipendi parlamentari

La norma della manovra che punta al taglio degli stipendi dei parlamentari potrebbe essere modificata. Sul tema, ha spiegato il relatore Pier Paolo Baretta, "potrebbe arrivare un emendamento del governo o di noi relatori".

La manovra prevede che il governo 'recepisca' gli esiti del confronto sugli stipendi degli altri Parlamenti Ue di cui si sta occupando la commissione guidata dal presidente dell'Istat, Enrico Giovannini. Il "punto di fondo - ha sottolineato Baretta - è che non può essere il governo a 'recepire' i risultati ma deve essere il Parlamento".


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venerdì 9 dicembre 2011

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Italia fuori dal euro cosa succede? Risposta alla Domanda

Allora ti premetto che è impossibile sapere cosa avverrà quidni ti dirò le ipotesi più accreditate.
C'è la possibilità,almeno teorica, di un ritorno alle lire, con un valore pari a 1 euro:1 lira. Ora ti elenco i possibili scenari che potrebbero presentarsi: innanzitutto con un ritorno alla lira la moneta verrebbe immediatamente svalutata con un
conseguente crollo delle importazioni, i prezzi dei prodotti importati salirebberò dal 30% al 60%, ad esempio il carburante verrà a costare più di 3 euro al litro, aumenterà il costo della corrente, gas, ecc. Il potere d'aquisto scenderà del 30%, e l'affidabilità dello stato calerebbe drasticamente. D'altro canto, con un ritorno alla lira aumenterebberò le esportazioni poichè i prodotti "made in italy" costerebberò meno, e di conseguenza più posti di lavoro, ma questo non vuol dire benessere, perchè la situazione dell'Italia sarebbe quella che c'era nel secondo dopoguerra.
I politici? Allora devo precisare che nell'attuale governo non ci sono politici, almeno in teoria, ma tecnici. Cosa vogliono fare? Allora per ora il governo Monti si sta impegnando per salvare l'Euro, e ciò è possibile permettendo alla Bce di stampare denaro, ma ciò significherebbe spostare tutti i poteri ad una banca centrale. Questo è ostacolato dalla Germania poichè in tal modo perderebbe la sua egemonia e affidabilità.
Spero di essere stato chiaro, ho dovuto restringere molto perchè sull'argomento si potrebbero scrivere fiumi di lettere.
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ADDIO SEGRETO BANCARIO: IL FISCO LEGGERÀ L'ESTRATTO CONTO

ROMA - Da gennaio 2012 l'Agenzia delle Entrate avrà libero accesso a tutti i conti correnti, conti di deposito, gestione, carte di credito, oltre a monitorare le operazioni bancarie. Lo stabilisce l'articolo 11 della
manovra economica varata dal governo Monti, con cui cambia il rapporto tra Fisco e risparmiatori, abolendo di fatto il 'segreto bancario', che da un lato favoriva gli evasori fiscali ma dall'altro proteggeva la privacy delle persone oneste. C'è chi l'ha già rinominato il "Grande Fratello" delle banche, visto cge gli operatori finanziari saranno tenuti a comunicare all'anagrafe tributaria i movimenti e i rapporti con i clienti, compresi gli importi delle operazioni fiscali. Finisce così la giovane vita del segreto bancario, introdotto nel 2005 con l'anagrafe dei conti correnti, un database in cui venivano immessi gli estremi relativi ai vari conti. Sulla faccenda si è espresso il garante della Privacy, Francesco Pizzetti: «Sicuramente avremo una compressione molto forte della privacy. Ma se lo prevede una legge dello Stato non è una violazione. Attenzione, però Un trasferimento massiccio di dati pone un grosso problema di sicurezza. Se non proteggessimo i dati trasmessi, avremo creato solo un Grande Fratello». Continua a leggere!
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Investire nel Forex. Ora ve lo spiego terra terra

Quando alla domanda, Dove mi conviene investire i pochi risparmi, La risposta è sempre la stessa. INVESTI NEL FOREX.
Premesso che condivido il messaggio sul concetto di "manipolazione" di mercato, aggiungo che anche per quanto riguarda il FX è molto difficile guadagnare e la maggior parte dei trader si limita a
"sopravvivere" (ovvero bilanciare perdite e profitti).
Conosco analisti molto in gamba, con conoscenze di base approfondite su macroeconomia, finanza e mercati che tuttavia lavorano per i broker, ovvero hanno necessità di mettere in tasca il classico "stipendio fisso".
Detto questo: è molto difficile trovare un sito ben organizzato che passo passo ti accompagni in modo introduttivo ma esaustivo a capire il mercato dei cambi. Se sai l'inglese, o ti vuoi cimentare, ti consiglio un pdf che potrai trovare in rete che si chiama "Baby Pips". Molto chiaro, semplice e ben organizzato, copre quasi tutti gli argomenti.
Oppure, in alcune città, c'è qualche insegnante che comincia a dare lezioni private. Può essere esoso, ma risparmi un sacco di tempo e (a volte) guai, sfatando magari tanti falsi miti che portano parecchio fuori strada!
Articolo preso dalla rete:
Come si fa a guadagnare con il Forex? Questa è la classica domanda che si pongono tante persone. Anche nel trading Forex, come in tutte le attività finanziarie, l’obiettivo finale è guadagno. Ma in particolare, nelle operazioni di intermediazione su valute, come si fa a riportare degli utili, in altre parole, come si fa a ricavare un profitto col Forex?

Per guadagnare con il Forex nel classico modo bisogna acquistare un certo titolo, in questo caso una certa valuta, pagandola in termini di una seconda valuta, di tenere poi per un determinato periodo di tempo la valuta acquistata, nell’attesa che il prezzo salga, e poi di rivendere quella valuta quando il nuovo livello di prezzo ha raggiunto un limite ritenuto soddisfacente.

Cos’è il ForEx?

Prendo da Wikipedia: “Il foreign exchange market (spesso abbreviato in Forex) si ha quando una valuta viene scambiata con un’altra. Il forex è di gran lunga il più grosso mercato nel mondo, in termini di valore delle transazioni, e include gli scambi che avvengono tra grosse istituzioni bancarie, banche centrali, speculatori valutari, imprese multinazionali, governi, e altri mercati finanziari ed istituzioni. L’attività di scambio che ha luogo nei mercati forex globali assomma a più di 1.900 miliardi di dollari al giorno (in media). I trader retail (piccoli speculatori) sono una parte minima di questo mercato. Essi possono partecipare solo indirettamente per il tramite di broker o banche e possono essere vittime di forex scams.”

In pratica si “gioca” sul cambiodi moneta. Con gli euro compri dollari, e se ilcambio va su in favore dell’euro, vendi, e ricavi la differenza. Semplice!
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giovedì 8 dicembre 2011

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Che cos'è lo scudo fiscale? Te lo spiego in modo semplice

Te lo spiego in parole semplici e con un esempio.
Immagina di aver guadagnato, quest'anno, una somma vicina ai 10 milioni di euro. Di questi, come accade in tutti i Paesi normali, 4 milioni e 300 mila euro (il 43%) dovrai versarli allo Stato sottoforma di imposte irpef.
Ora, mettiamo caso che
tu, questi 4 milioni e 300 mila euro, allo Stato non vuoi proprio darli. Che fai? Semplicemente trasferisci i 10 milioni guadagnati ad una banca estera; e nella tua dichiarazione dei redditi (o nel tuo bilancio aziendale) fai risultare di non averli mai guadagnati. Commetti quindi un reato di falsa dichiarazione dei redditi o di falso in bilancio.

Con lo scudo fiscale, lo Stato non fa altro che inviarti questo messaggio: "Caro evasore, chiunque tu sia, facciamo un patto: io ti perdono per avermi nascosto quei 10 milioni e per non avermici pagato sopra le tasse e, in cambio, tu me li riporti indietro. Se lo farai, avrai due vantaggi: primo, non ti farò pagare più i famosi 4 milioni e 300 mila euro di tasse (il 43%), ma soltanto 500 mila euro (il 5%). E in più, il tutto si svolgerà in forma totalmente anonima: nessuno saprà mai che tu sei un evasore...".
___________________________ ________________

Ulteriori informazioni per la tua relazione.

Oltre l'Italia, anche altri Paesi hanno utilizzato lo scudo fiscale (chiamato anche "condono") per far rientrare al proprio interno i capitali sporchi precedentemente esportati all'estero (come i tuoi famosi 10 milioni di euro). Ma con qualche differenza importante.

Se tu vivessi negli Stati Uniti, ad esempio, su quei 10 milioni di euro che riporti indietro non pagheresti 500 mila euro (il 5%), ma ben 5 milioni (cioé la metà). In compenso, però, non andresti in carcere (il che è già un bel vantaggio).

Più o meno lo stesso ti accadrebbe in Inghilterra dove, sui tuoi 10 milioni sporchi, pagheresti ben 4 milioni e 400 mila euro (il 44%). Anche qui, dunque, molto più che in Italia. E inoltre, né qui né negli Usa esisterebbe l'anonimato: quindi, dopo aver riportato i tuoi 10 milioni di euro indietro, tutti saprebbero che sei un evasore "pentito".
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mercoledì 7 dicembre 2011

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sindaco Flavio Zanonato ha donato al vescovo Antonio Mattiazzo un iPad2 nuovo di zecca

PADOVA - Un iPad2 per il vescovo. Un regalo che ha fatto discutere, provocando l'ira sul web. Il tutto è avvenuto al termine dell'incontro tra Comune e Diocesi avvenuto lunedì scorso al centro San Gaetano a Padova, dove il

sindaco Flavio Zanonato ha donato al vescovo Antonio Mattiazzo un iPad2 nuovo di zecca. Un regalo molto costoso, che non tutti possono permettersi in questo periodo natalizio. Ai padovani non è andata giù questa cosa, soprattutto nel periodo in cui infuria la polemica sul pagamento dell'Ici per gli edifici della Chiesa.
COMMENTI DAL WEB
Conviene farsi preti!
Abito in provincia di padova e il parrocco della zona viaggia in Audi, usa camicie di Ferrè e ha l'iphone; poi chiede ai cittadini di essere generosi con i meno fortunati
cosa vedonono i miei occhi
sto testa di cxxxx con la crisi che cè, regala a questo personaggio della chiesa un iPad 2 che costa un botto (sperando che la spesa sia avvenuta dal suo portafoglio con soldi propri) ma ci stanno prendendo per il culo - la chiesa dovrebbe essere tartassata con tutti gli immobili di ricchezza che la circonda -
derubato da Berlusconi x AZ Alitalia
La chiesa non a bisogno di oro e beni vendete tutto x il bene dell' Italia.
Il Papa si presenta in un paese ricoperto d'oro dove la gente muore di fame vergogna.
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martedì 6 dicembre 2011

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Lady Calderoli, ira contro tagli Province «Tolto foto Napolitano da mio ufficio»

CUNEO - «Ce ne dobbiamo andare? Ho già levato la foto di Napolitano dal mio ufficio alla Provincia». Sono le parole di Gianna Gancia, leghista, moglie dell'ex parlamentare Calderoli, furiosa contro la manovra varata dal governo Monti. «Il governo tecnico è stata una scelta del Presidente della Repubblica, che non ha rispettato la volontà degli elettori - dice la Gancia alla Stampa - per questo ho levato la sua foto dall'ufficio dove lavoro ogni giorno».

La Gancia non sembra preoccupata per il suo posto di lavoro: «Chi mi conosce sa che ho rifiutato anche il ruolo di parlamentare, a me non piace essere presa in giro. Toglieranno noi ma qualcuno dovrà fare il nostro lavoro. Quindi dove sta il risparmio?». La moglie di Calderoli si riferisce ai tagli che verranno fatti alle Provincie, con conseguente diminuzione dei consiglieri. Lo sfogo della Gancia arriva a pochi mesi dalla visita di Giorgio Napolitano proprio a Cuneo, dove i due si sono incontrati, proprio nella sede della Provincia
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Lady Calderoli, ira contro tagli Province «Tolto foto Napolitano da mio ufficio»

CUNEO - «Ce ne dobbiamo andare? Ho già levato la foto di Napolitano dal mio ufficio alla Provincia». Sono le parole di Gianna Gancia, leghista, moglie dell'ex parlamentare Calderoli, furiosa contro la manovra varata dal governo Monti. «Il governo tecnico è stata una scelta del Presidente della Repubblica, che non ha rispettato la volontà degli elettori - dice la Gancia alla Stampa - per questo ho levato la sua foto dall'ufficio dove lavoro ogni giorno».

La Gancia non sembra preoccupata per il suo posto di lavoro: «Chi mi conosce sa che ho rifiutato anche il ruolo di parlamentare, a me non piace essere presa in giro. Toglieranno noi ma qualcuno dovrà fare il nostro lavoro. Quindi dove sta il risparmio?». La moglie di Calderoli si riferisce ai tagli che verranno fatti alle Provincie, con conseguente diminuzione dei consiglieri. Lo sfogo della Gancia arriva a pochi mesi dalla visita di Giorgio Napolitano proprio a Cuneo, dove i due si sono incontrati, proprio nella sede della Provincia
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lunedì 5 dicembre 2011

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Una vergogna per tutti. L'onorevole Mario Pepe si lamenta di 1200 euro al mese del suo vitalizio

ROMA - "Con le nuove misure di Monti sui vitalizi i parlamentari saranno ridotti alla fame". È la frase choc pronunciata dall'onorevole Mario Pepe, gruppo misto "Repubblicani e azionisti", nel corso dell'intervista al programma radiofonico la Zanzara. "Tra nove giorni compio sessant'anni e
prendo il vitalizio. Dopo tre legislature prendo tremila euro, tremila e qualche cosa", il primo pensiero dell'onorevole che prima aveva fatto la (lunghissima) lista dei gruppi parlamentari nei quali è passato: liberale, Pdl, responsabili, Popolo e Territorio.

"Se mi togliessero il vitalizio, sarei in difficoltà, perchè da 12 anni non faccio più il medico ma solo il parlamentare. Se mi togliessero il vitalizio percepirei una pensione di 1200 euro, che è una miseria", dice il parlamentare. Quando il conduttore Giuseppe Cruciani gli fa notare che sono in molti a prendere quella cifra, Pepe, senza vergogna, risponde: "E vabbè, e allora saremo tutti uguali nella miseria! Questa pensione è una miseria. Dobbiamo lavorare per migliorare le condizioni degli altri. Il vitalizio non è una pensione, ma una specie di "assegno di reinserimento".

"Chi svolge una funzione legislativa - è la tesi dell'onorevole - deve avere la massima serenità economica perchè deve legiferare nell'interesse dei cittadini. In questa battaglia mi sento erede dei padri costituenti". La discolpa del deputato è sempre più imbarazzante: "Lo sai quante volte ho fatto da testimone di nozze quest'anno, lo sai quanti regali ho portato? Io ho fatto il testimone di nozze a 21 matrimoni. Il deputato deve fare da ufficiale di collegamento coi cittadini. Io sono un deputato all'antica, quello che prendeva le preferenze del Partito Liberale. Se uno deve tenere i rapporti con gli elettori e sentire i loro bisogni, ha delle spese che non ha il professore di liceo".
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domenica 4 dicembre 2011

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"RINUNCIO ALLO STIPENDIO" Ma non intacco la casta Politica. Monti Monti come il mago zurlì

"RINUNCIO ALLO STIPENDIO" «Nel momento in cui si chiedono sacrifici a tutti i cittadini mi è sembrato doveroso rinunciare al mio compenso come Presidente del Consiglio e ministro dell'Economia». Lo ha detto il

premier, Mario Monti, in conferenza stampa

"RIDURRE I COSTI DELLA POLITICA" «Abbiamo accumulato in decenni gravi squilibri», ha detto il premier Mario Monti annunciando: «abbiamo adottato misure per ridurre da subito i costi della politica».

Di seguito le misure inserite nella bozza di manovra da 24 miliardi varata dal Consiglio dei Ministri.

IRPEF AL 46% PER REDDITI SOPRA I 75MILA EURO «In considerazione della eccezionalità della situazione economica internazionale e tenuto conto delle esigenze prioritarie di raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede europea, a decorrere dal 1° gennaio 2011 e fino al 31 dicembre 2014, l'aliquota del 43% è incrementata di 3 punti». Lo prevede una bozza di manovra. L'aumento scatta sopra i 75.000 euro

SCURE SULLE AUTHORITY Scure della manovra sulle autorità indipendenti. Dalla Consob all'Antitrust è previsto infatti un calo del numero dei componenti. In particolare il numero dei componenti del Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è ridotto da otto a quattro, escluso il Presidente; quello dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture è ridotto da sette a cinque, compreso il Presidente. Per l'Autorità per l'energia elettrica e il gas in numero è ridotto da cinque a tre, compreso il Presidente; dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato è ridotto da cinque a tre, compreso il Presidente; della Commissione nazionale per la società e la borsa Š ridotto da cinque a tre, compreso il Presidente; del Consiglio dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo è ridotto da sei a tre, compreso il Presidente; della Commissione per la vigilanza sui fondi pensione è ridotto da cinque a tre, compreso il Presidente; della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche è ridotto da cinque a tre, compreso il Presidente; della Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali Š ridotto da nove a cinque, compreso il Presidente

ICI-IMU SULLA PRIMA CASA Arriva nel 2012 l'imposta municipale e riguarda anche «l'abitazione principale e le pertinenze della stessa». Lo prevede la bozza della manovra: l'aliquota ordinaria è dello 0,76%, mentre per l'abitazione principale è ridotta allo 0,4%. L'aliquota di base dell'imposta sarà dello 0,76 per cento, ma i comuni possono modificare, in aumento o in diminuzione, l'aliquota di base sino a 0,3 punti. Per le prime case e per le abitazioni date in affitto, l'aliquota sarà dello 0,4% ma anche qui ai comuni è data la possibilità di aumentarla o diminuirla dello 0,2%. percentuali, ovvero sino a 0,2 punti percentuali l'aliquota stabilita per l'abitazione principale e per le relative pertinenze, e per gli immobili locati. Una volta che sarà determinata l'imposta, per le prime case, si dedurrano 200 euro, fino all'ammontare dell'importo totale.

LIBERALIZZATI FARMACI FASCIA C Liberalizzalizzazione per i farmaci di fascia 'C' che saranno venduti anche nelle parafarmacie e nuove regole per l'apertura di nuove farmacie (il numero delle autorizzazioni sarà stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 4.000 abitanti). Lo prevede la bozza della manovra

SOPPRESSI INPDAP ED ENPALS L'Inpdap e l'Enpals sono soppressi dalla data di entrata in vigore del presente decreto e le relative funzioni sono attribuite all' Inps, che succede in tutti i rapporti attivi e passivi degli Enti soppressi. Lo prevede la bozza di manovra.

IVA AL 23% Dal primo gennaio 2013 le aliquote Iva del 10 e del 21% sono incrementate di 2 punti percentuali. Dal gennaio 2014 scatta un ulteriore aumento di 0,5 punti. Lo prevede la bozza di manovra. Si tratta di una clausola di salvaguardia che sostituisce il taglio lineare del 20% previsto nella precedente manovra per le agevolazioni fiscali

SOGLIA TRACCIABILITÀ A 1000 EURO La per la tracciabilità è fissata a 1.000 euro. È quanto si legge nella bozza di manovra in entrata al Consiglio dei ministri.

AUMENTO BOLLO CONTO CORRENTE Un intervento sui patrimoni è previsto tramite il riaggiustamento dei bolli che si applicano sui conto correnti e il conto titoli. Lo ha detto, secondo quanto riportano fonti presenti all'incontro con gli enti locali, il ministro dei rapporti con il parlamento Piero Giarda

FISCO ATTENTO A FAMIGLIA E LAVORO «Tutti voi avete osservato che nei nostri interventi c'e una parte non detta: quella fiscale - ha detto Mario Monti alle parti sociali -. Su questo aspetto si misura il tasso di equità. Non lo abbiamo fatto solo per riservatezza, ma perché vi abbiamo voluto ascoltare così da orientare anche le nostre scelte. Credo che nella parte riguardante la famiglia e il prelievo sul lavoro troverete, nei provvedimenti, traccia di questa riunione».

CONTRIBUTI AGLI AUTONOMI Dal primo gennaio 2012 le aliquote contributive pensionistiche di finanziamento e di computo delle gestioni pensionistiche dei lavoratori artigiani e commercianti iscritti alle gestioni autonome dell'Inps sono incrementate di 0,3 punti percentuali ogni anno fino a raggiungere il livello del 22%. Sempre dal primo gennaio le aliquote contributive pensionistiche dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni iscritti alla relativa gestione autonoma dell'Inps sono rideterminate. Lo prevede la bozza di manovra

PRESCRIZIONE ANTICIPATA PER LE LIRE Prescrizione anticipata delle lire in circolazione. Lo prevede la bozza di manovra. Le banconote, i biglietti e le monete in lire ancora in circolazione si prescrivono a favore dell'Erario con decorrenza immediata per essere riassegnate al Fondo ammortamento dei titoli di Stato

TAGLI AGLI ENTI LOCALI La discussione è stata lunga e intensa ma alla fine ha portato, almeno per le Regioni, i risultati sperati: sembrano svanire infatti i timori di tagli pari a 2,5 miliardi di euro che, secondo le indiscrezioni circolate nelle ore scorse, si sarebbero dovuti abbattere sul Fondo sanitario nazionale da circa 108 miliardi di euro, quello con il quale le Regioni finanziano, in sostanza, la sanità. Maggiori entrate per la sanità dovrebbero arrivare da un intervento su Irpef «concordato con le Regioni ma perequato a livello nazionale». E anche sul trasporto pubblico locale, le Regioni sembrano averla spuntata: avrebbero infatti ottenuto dall'esecutivo l'assicurazione di un aumento dell'accisa sui carburanti dello 0,038% con la quale finanziare il trasporto che altrimenti, dal 1 gennaio, dicono da tempo i governatori, è in serio pericolo. I presidenti delle Regioni non si sbilanciano nel cantare vittoria, ma se le cose andranno realmente così sono più che soddisfatti.

«Il governo ha compreso la gravità di queste due questioni - spiega il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - non per le Regioni, ma per i cittadini. Il sistema sanitario deve essere a carico della fiscalità generale e il Fondo per il 2012 non può essere ulteriormente ridotto». Quanto al trasporto, «attraverso una lunga discussione abbiamo convinto il governo a trovare un'altra strada e quindi abbiamo scongiurato tagli», sottolinea il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, che ha aggiunto: «leggeremo i testi, ma non abbiamo motivo di dubitare. Se le cose saranno così reputiamo che si sia trovata risposta a due problemi che rischiavano di esplodere». Errani ha posto poi altre questioni all'esecutivo, prima fra tutte quella di fare il punto sul federalismo fiscale. «La situazione così come è non ha possibilità di effetti positivi. E bisogna attivare la commissione su finanza pubblica». Certo, non tutti i governatori sono del tutto soddisfatti. Il presidente del Lazio, Renata Polverini, resta dell'idea «che occorreva dare un segnale forte con una patrimoniale vera».

«Mi chiedo perchè non si vuole prendere in seria considerazione un contributo di solidarietà dai capitali scudati», osserva il governatore della Toscana, Enrico Rossi, il quale ricorda che si tratta di 105 miliardi di capitali rientrati in Italia che hanno pagato solo il 5% mentre in Francia e Germania oltre il 20%. «E poi mi domando: perchè non si vuole fare la gara per le frequenze tv?». Il governatore della Campania, Stefano Caldoro, sottolinea invece che non è ancora chiaro lo sforzo chiesto dal governo alla spesa centrale. Quali saranno i risparmi nazionali?«. Il governatore della Basilicata, Vito De Filippo, non nasconde »le difficoltà, anche drammatiche, che ci saranno, con bilanci sempre più ingessati, ma siamo consapevoli che sia il momento della responsabilità«. »Siamo fiduciosi che la stesura finale della manovra del Governo acquisisca le indicazioni che sono arrivate dalle Regioni«, aggiunge il presidente delle Marche, Gian Mario Spacca. »Ha apprezzato soprattutto la parte della manovra economica del Governo Monti che riguarda il sostegno alla crescita«, ragiona il governatore dell'Umbria, Catiuscia Marini. L'impatto della manovra sarà "enorme per i cittadini" ma la sensazione è che »la situazione sia assolutamente complessa«, riassume il presidente della Liguria, Claudio Burlando.

Rimangono invece confermati i tagli che le indiscrezioni attribuivano a danno delle Province e dei Comuni: 500 milioni per i primi e 1,4 miliardi per i secondi. »Per noi vuol dire di fatto azzerare i trasferimenti dello Stato alle Province. Comprendiamo la drammaticità del momento, ma chiediamo misure di equità e rilancio dello sviluppo«, spiega il presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione. »Abbiamo dato la nostra disponibilità in questo momento grave: ci è stata descritta una situazione drammatica, l' Italia ha responsabilità di indicare una direzione«, dice il presidente dell'Anci, Graziano Delrio, il quale annuncia che dal ritorno dell'Ici e dalle rivalutazioni catastali, previsti dalla manovra, arriveranno 10-12 miliardi nessuno dei quali però andrà ai comuni. In compenso, dal governo sarebbe arrivata un'apertura per rivedere il Patto di stabilità.
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