giovedì 24 dicembre 2009

0

Auguri di buone feste anche in periodi di crisi


Come un fiocco di neve, possa questo periodo adagiarsi sulla vostra vita, sciogliersi tra i vostri desideri, rinfrescare il vostro futuro, idratare il vostro amore. Buone feste. Continua a leggere!

venerdì 18 dicembre 2009

0

Pasta Russo di Cicciano (NA) è fallita

CICCIANO - Il Pastifico Russo, che molti nel Nolano chiamano “il Mulino”, è nato nel 1880. A crearlo la famiglia Russo di Cicciano.La società oggi è la Carmine Russo Spa, che ha vissuto anni di vera gloria imprenditoriale. Con l'espandersi dell'attività venne costituita nel 1927 la Società anonima Carmine Russo e creata una terza azienda, un pastificio a carattere artigianale, il quale in seguito, con opportuni aggiornamenti degli impianti, per far fronte alle sempre crescenti richieste del mercato dovute all'ottima qualità della pasta, aumentava man mano la quantità giornaliera di prodotto lavorato. Nel 1948 fu creata la quarta attività, il biscottificio “con potenziale iniziale di 80 quintali al giorno in breve portato a 150, ma il boom della produzione si ebbe però quando la società anonima si trasformò in società per azioni”. Non c’è forse famiglia dell’area nolana che non abbia avuto in dispensa un pacco di pasta (dai tradizionali colori rosso e blu) Russo. Una pasta tra l’altro particolare, perché in tantissime “forme” diverse. La “pastina” della Russo ha nutrito intere generazioni, come le fette biscottate. Gli ultimi livelli produttivi, citati nel sito dell’azienda, ancora malinconicamente aperto, è di 5500 quintali. Una produzione che, si legge sempre sul sito, conferisce “al paese, dove oggi sorge il moderno complesso industriale, l'appellativo di "CICCIANO - IL POSTO DELLA PASTA"”. Un posto che non c’è più.
Il 17 dicembre del 2001, l’opificio viene acquistato dall’imprenditore Mario Maione, avvocato, allora proprietario del Napoli basket. Il futuro era già fosco per gli operai, ma l’arrivo di Maione sembrò rasserenare l’orizzonte. “Siamo riusciti a realizzare un progetto di ristrutturazione del pastificio- raccontava in una intervista nel 2008 l’avvocato Maione. E aggiungeva “il marchio tiene duro”. Era settembre del 2008, 15 mesi fa. Dopo meno di un anno, il 24 luglio, il Tribunale di Napoli dichiara fallito il Pastificio Russo , esposto per 30 milioni di debiti. Il resto, è storia da scrivere nelle aule giudiziari e sui documenti contabili del curatore fallimentare. E ora sul tetto del Comune.

.
Continua a leggere!

domenica 6 dicembre 2009

0

Antiquariato, La crisi si sente anche in questo settore

Due mostre a Roma, praticamente sfalzate di un solo giorno, la Biennale di Palazzo Venezia e Antiquari nella Roma rinascimentale, una a Milano, la 46esima mostra del Sindacato Antiquari Milanesi a Novegro, ed il MoMAnt di Carpi.
Ma nel frattempo avevano appena chiuso Venaria08 a Torino e la mostra di Villa Castelbarco.
Sei mostre antiquarie in 22 giorni, ci vorrebbe il dono dell’ubiquità per vederle. Ma di tutto questo si dovrà
. pur tentare un bilancio, mentre altre mostre sono imminenti.
Per non parlare delle Fiere antiquarie e delle aste. MP
A guardare l’offerta, il mondo antiquario sembra in grande salute. Ma è apparenza.
Infatti ben pochi settori credo possano affermare di poter mettere in campo ben sei mostre in 22 giorni, dal 4 ottobre quando ha inaugurato al pubblico la mostra di Torino, Venaria08 ad oggi.
In realtà, ogni mostra fa il suo gioco, storia a se, crede di poter vivere di vita autonoma, e proclama a fine operazione, che se qualcosa è andato male nel settore, questo vale per gli altri, ma ” qui, più o meno ci siamo salvati, ed anzi a qualcuno è andata bene, sopratutto se teniamo conto della crisi”.
Poi succede di parlare con gli operatori delle mostre e sentirsi confermare praticamente sempre da quelli con cui si ha confidenza e che non possono spudoratamente mentire, che le cose non vanno come sembra. Anzi non vanno e basta.
Qualcosa, va detto a merito del settore, in queste mostre è cambiato. Colori più chiari negli allestimenti (nessuno si sogna più di allestire lo stand con le pareti nere ed il classico e un po’ funereo colpo di luce sulla ribalta con natura morta), un po’ di contemporaneo, qualche accostamento solo apparentemente azzardato di moderno/antico, qualche stand di sola arte contemporanea, ormai stanno diventando un fatto comune e come pure le collaterali/evento, che gli uffici stampa, raro ormai che una manifestazione non ce l’abbia, sfruttano come possono.
Si tenta anche la strada, come ha appena fatto il MoMAnt a Carpi, della sola pittura. E’ un’idea, vedremo i risultati. Ma questo ancora non basta.
Tornare al centro di una attenzione perduta, quando le mostre antiquarie facevano tendenza, è impresa che richiede analisi più approfondite e sforzi sicuramente più complessivi. Specialmente nella comunicazione.
E’ chiaro per esempio che le sovrapposizioni di date, sia per le mostre antiquarie che per le aste, è sempre stata ed è ancora di più oggi, deleteria per il mercato, come pure la sensazione diffusa di eccesso cronico di offerta, specialmente se tiene conto dell’assottigliarsi progressivo della domanda, dove in Grande Assente dagli acquisti, lo Stato, continua ad essere assente, ma ben presente nel continuare ad inibire lo sbocco delle esportazioni con un sistema accetttabilmente semplificato.
In mancanza, anzi in attesa, delle soluzioni che non possono dipendere dal solo settore, come l’abbassamento dell’IVA, auspicato e richiesto praticamente ormai da tutto il popolo dell’arte, trovare un minimo di coordinamento fra le operazioni di mercato sarebbe urgente e necessario. Tanto più se si tiene conto che c’è un pubblico di appassionati che se oggi è vero che frequenta le mostre più per vedere che per comprare data la crisi, pur sempre vuole tenersi aggiornato, ma non ha il dono dell’ubiquità.
La sensazione complessiva che credo ne ricavi il pubblico è quella di non essere di fronte a un non-settore. Messaggio che non fa bene a nessuno degli operatori, e che va modificato.
Altrettanto importante sarebbe poi far passare un messaggio, appena percepito negli ultimi due giorni di Mernatinfiera a Parma, quando un po’ di vendite consistenti ci sono state, cioè che in momenti di crisi finaziaria dilagante ci si può rivolgere al mercato dell’arte per l’acquisto di beni durevoli, indipendentemente se sia antica, moderna o contemporanea.
Non solo oro quindi, ma anche arte.
Un messaggio del genere, in realtà al momento solo un tam tam fra iniziati, può passare a livello più generale solo se ci sia chi se ne faccia capofila ed aggreghi tante operazioni che allo stato attuale si contendono fettine sempre più sottili di mercato, a volte indipendentemente dai talvolta lodevoli sforzi dei singoli organizzatori.
Per allargare il mercato deve passare un messaggio più forte, anzi corale, di rilancio, un po’ come avvenne per la campagna fatta molti anni fa per la birra.
Non importa la marca della birra (cioè non importa quale arte e dove si compra) purchè sia birra. Dopo, solo dopo, riconquistato l’interesse, ogniuno farà il suo gioco.
Intanto qualche piccolo segnale propositivo sembra arrivare da alcune Fiere Antiquarie, Modena ed Arezzo, cui altre - si auspica - potrebbero aggiungersi.
Pochi fra gli organizzatori hanno a fine mostra la correttezza di scrivere come ha fatto Cortonantiquaria quest’anno, che i visitatori sono stati “solo il 10% in meno, un calo accettabile dal momento che è noto che il calo di visitatori in queste mostre è mediamente del 30%”.
Al di là del sussiego un po’ supponente ben visibile in alcune manifestazioni, con la sbandierata presenza fra i visitatori esponenti di alta finanza e nobiltà mescolati a un po’ di cinema, che per carità è la benvenuta, tutti alla fine concordano che portare nuove fasce di pubblico in queste manifestazioni, come sarebbe necessario, è una impresa davvero ardua. Basta andarci e vedere.
Ci è capitato per esempio di visitare le due mostre romane e passare subito dopo a vedere Palazzo Esposizioni.
Al di là del richiamo irresitibile della Mostra sugli Etruschi, di eccezionale livello e che si può supporre abbia fatto da traino, i giovani, davvero tanti, educatissimi, informatissimi, appassionatissimi erano nelle sale del piano superiore per la mostra di videoart di Bill Viola .
Attraversare le sue sale al buio, ha dato la percezione esatta della differenza di impatto rispetto alle generazioni più giovani, quelle che la proposta del mondo antiquario, così come viene strutturata, non riesce ad attrarre. Invece anche fra loro dovrà formarsi la nuova generazione di collezionisti.
Bill Viola, d’accordo, è un grande artista, e il fatto che sia poco noto al grande pubblico deve far riflettere tanto più se si tiene presente che al contrario non è certamente uno scosciuto per le centinaia di giovani annichiliti dalla sua forza (come chiunque indipendentemente dall’età) che sono rimasti lì non meno di un’ora nelle sale buie, qualche volta per ripartire da capo a rivedere la sua mostra.
Ecco per esmpio dov’era il pubblico che non va, o pochissimo va, nelle mostre antiquarie.
.
Continua a leggere!

giovedì 3 dicembre 2009

0

Anche gli antennisti sentono la crisi nel loro settore

sono marco di napoli il mio lavoro e stato sempre quello di riparatore tv ed antennista,ma data la crisi del settore,sono in cerca di un qualsiasi lavoro dignitoso che mi dia la possibilita di cambiare vita e migliorare la qualita della mia vita mia vita.ho 44 anni ho un esperienza trentennale nel settore delle riparazioni tv ed antenne,sono un gran lavoratore una persona seria affidabile ed onesta.se qualche azienda o ditta decida di assumermi non se ne pentira.sono disposto a trasferirmi in qualsiasi momento. 52.000 persone cercono lavoro

MILANO, giovedì 3 dicembre 2009
Sarà anche la capitale economica d’Italia, ma intanto Milano sente ancora la crisi: nei primi dieci mesi dell'anno le dichiarazioni di disponibilità al lavoro sono aumentate dell’87% rispetto allo stesso periodo del 2008, passando da 28.000 a oltre 52.000.
Lo affermano le rilevazioni dei Centri per l’impiego citate nel rapporto dell’Osservatorio del mercato del lavoro della Provincia di Milano, con un segnale nuovo: la popolazione maschile in cerca di occupazione risulta più che raddoppiata (da 12.000 del 2008 a quasi 26.000 di quest’anno) mentre tra le donne l’aumento è un po' meno brusco, passando da 15.600 disponibilità al lavoro a circa 26.000.
Secondo il rapporto, nella provincia di Milano sono in calo del 16,3% gli avviati al lavoro: 393.268 nei primi dieci mesi del 2009 contro i 472.120 del 2008. Forte il calo di tutte le forme contrattuali subordinate, salvo il lavoro a chiamata, mentre i contratti parasubordinati, tra cui principalmente le collaborazioni occasionali, sono in crescita.
.
Continua a leggere!
0

Natale e crisi, nuova proposta del Codacons: un 'Black Saturday'

Nuova proposta per il Natale di quest'anno da parte del Codacons. Per combattere la crisi e far riprendere i consumi nel periodo delle feste (la spesa procapite per il Codacons non supererà i 150 euro tra regali, alimentari e addobbi per la casa) il portavoce Codacons, Francesco Tanasi, nonchè segretario, propone di indire un "Black Saturday' così come hanno fatto negli Stati Uniti.

"Chiediamo cioè che il sabato prima di Natale - dichiara Tanasi - in questo caso sabato 19 dicembre, venga indetta una giornata di sconti e vendite promozionali. La possibilità di acquistare per un giorno a prezzi scontati almeno del 20%, così come avviene durante i saldi, da un lato permetterebbe ai consumatori di fare acquisti di Natale senza tagli e rinunce - spiega Tanasi - dall'altro aiuterebbe i negozi in difficoltà e sarebbe di impulso per l'intera economia siciliana"

Continua a leggere!
0

BCE, TASSI RESTANO FERMI E INIZIA RITIRO AIUTI

AGI) - Roma, 3 dic. - La Bce lascia i tassi europei fermi all'1% e il presidente dell'istituto di Francoforte, Jean Claude Trichet assicura che questo livello "resta appropriato", escludendo una stretta monetaria a breve. Nel frattempo l'istituto di Francoforte fa sapere che "ritirera' in modo tempestivo e graduale" le misure straordinarie di sostegno al credito, precisando che terra' il prossimo 31 marzo la sua ultima operazione di rifinanziamento a sei mesi e che questo mese terra' la sua ultima operazione di rifinanziamento a 12 mesi. Inoltre Trichet ha specificato che stavolta i prestiti di rifinanziamento con scadenza a un anno, che finora sono stati concessi al tasso fisso dell'1%, saranno indicizzati e collegati ai tassi a breve, anche se questo non va interpretato come un segnale sulla politica dei tassi. La Bce definisce "incerto" lo scenario economico e si aspetta che l'economia dell'area euro cresca in modo "irregolare" e "a un passo moderato nel 2010". Trichet aggiunge anche che "alcuni dei fattori che aiutano la ripresa hanno una natura temporanea". Intanto la Bce rialza le sue stime di crescita del Pil dell'Eurozona, portandole a -4% nel 2009 e a +0,8% nel 2010. E ribassa le stime sull'inflazione, portandole allo 0,3% nel 2009 e all'1,3% nel 2010. Per il 2011 si aspetta un'inflazione all'1,4%, al di sotto della precedente stima del 2%. Sulla crisi di Dubai Trichet dice che "dimostra il nervosismo dei mercati". "Non penso - spiega - che dovremmo sovrastimare la gravita' in se' di quello che e' accaduto a Dubai", ma "dobbiamo prendere in considerazione l'impatto che un evento relativamente modesto ha avuto sui mercati". Per questo ha detto ancora dobbiamo restare allerta sui possibili sviluppi della crisi nel Golfo. (AGI) .
Continua a leggere!
Related Posts with Thumbnails